Non so se oggi, 28 ottobre, a due giorni dalle celebrazioni garibaldine, il Sindaco stia ancora, more solito, gongolando; a dire il vero non ne vedrei il motivo. So solo che molti hanno sofferto per gli eventi susseguitisi e per la totale mancanza di logica che li ha animati o, meglio, disanimati; e qui il motivo lo vedo, e tutt’intiero. Ci fermeremo all’essenziale, ma sarà più che sufficiente: 1) Dichiarazione del Sindaco di buon mattino sul suo sito facebook : “iniziamo la giornata con la deposizione del Cavaliere della Repubblica Antonio Caparco che dichiara e racconta al TG3 che l’incontro si è svolto a Teano presso Borgonuovo. E ci racconta la verità storica dell’Unità d’Italia con una fonte vera e certa. Abbiamo ribadito che a Teano inizia la Storia d’Italia” (Sic!) – Ora il Sig. Caparco, persona degnissima e rispettabilissima, ha 102 anni essendo nato nel 1917; l’incontro di Teano è avvenuto nel 1860, ben 57 anni prima. Certo non era personalmente presente altrimenti di anni ne dovrebbe avere più di 159; e, chiedo a voi ed al nostro sindaco, quale sarebbe allora la “fonte vera e certa” per cui “a Teano inizia la storia d’Italia”? Ma lo ha riferito a Giuliano Amato, Direttore della Enciclopedia Treccani, ed al Prof. Monsagrati i quali il 26 ottobre del 2011 alle ore 11,30, in una conferenza tenuta presso la sala Igea di Palazzo Mattei di Paganica, a Roma, affermano categoricamente che l’incontro è avvenuto presso Taverna Catena di Vairano Scalo, e che i due avrebbero poi proseguito per Teano, dove si accomiatarono? Se bastava così poco, perché per anni ci siamo dannati a dimostrare il contrario di quanto asserito da Amato? Forse perché nessuno, prima di ora, ha inteso giocare con la serietà delle persone, specie se ultracentenarie. 2) A Vairano, nelle stesse ore che a Teano confluiscono, direi coattamente, scolari e studenti, e fanfare di pensionati, si trovano a festeggiare lo stesso avvenimento personalità politiche che a Teano non sono state invitate, e fanfare in “servizio permanente effettivo”! Patetico, a tal proposito, lo svarione di qualche personalità politica che da Vairano clicca sul suo sito la vicinanza a Teano, e poi lo corregge; ma non corregge il secondo svarione, ben più grave e del quale non si accorge, di aver affermato “di essere al Festival dell’Unità d’Italia che ci consegnò l’Italia unita in occasione del 159° anniversario dell’incontro tra Garibaldi e Vittorio Emanuele lll” . Vittorio Emanuele terzoooo? Nato a Napoli l’11 novembre del 1869, cioè sei anni dopo quell’incontro? 3) A fine serata questo giornale online pubblica il resoconto della giornata con un articolo che inizia così: “Sotto un caldo sole quasi estivo, si è svolta stamattina la manifestazione per il 159 anniversario dell’incontro fra Vittorio Emanuele e Giuseppe Garibaldi. Quel famoso “obbedisco” che modificò per sempre il corso della storia e che ci consegnò l’Italia unita”, ed a seguire, in tarda serata, ne pubblica un altro, di altro autore, a ribadire concetti celebrativi della giornata, addirittura dal titolo – “Obbedisco” il verbo che ha cambiato il corso della Storia- . Orbene, e sia chiaro una volta per tutte, “obbedisco” non fu mai pronunciato da Garibaldi a Teano: esso è il laconico testo del telegramma che il nostro, allora alla guida del corpo volontario dei Cacciatori delle Alpi, inviò in risposta al generale Alfonso La Marmora, che gli aveva ordinato di fermare, per motivi politico strategici, la sua avanzata vittoriosa su Trento, nel corso della terza guerra d’indipendenza (1866) ben sei anni dopo ed in altro contesto. Saranno delle chicche ma la dicono lunga sulla banalità nazional-popolare di voler celebrare il Garibaldi “contadino” o quello che mangia “pane e formaggio” e parte alla volta di Caprera con, sotto braccio, una scorta di baccalà acquistato a Napoli. Garibaldi fu prima di tutto ben altro! Ridiamogli dignità. Magari studiando la storia e, perché no, anche un po’ l’italiano. E poi potremo continuare a conferire cittadinanze a …strafottere!
Claudio Gliottone