Il vincitore del premio Basilicata, Carmine Pinto professore ordinario di Storia Contemporanea all’Università di Salerno, presenterà il suo nuovo libro nella Sala consiliare mercoledì 30 ottobre alle ore18:00. Relatore dell’evento il presidente dell’associazione culturale “Gli amici di Totò”, Antonio Migliozzi; all’evento parteciperanno il Sindaco D’Andrea e la consigliera delegata alla cultura, Federica Zanga. L’ultimo libro di Pinto, mostra il problema del conflitto armato fra briganti e unitari nei primi anni del nuovo Stato dell’Italia unita, mostrandone una visione ricca ed articolata di quel periodo ormai tanto lontano da noi. La guerra iniziò con la spedizione di Garibaldi in Sicilia e la successiva rivolta nell’isola. Nel Mezzogiorno giunse nell’estate del 1860, quando lo sbarco garibaldino si intrecciò alla rivoluzione organizzata dagli unitari meridionali. Il vero protagonista fu il conte di Cavour, che portò a termine il disegno unitario. La rivoluzione ebbe successo, ma nel Mezzogiorno si mobilitò una forte resistenza all’unificazione. Il libro racconta la guerra, che continuò per l’inverno come conflitto civile e nazionale tra opposti progetti di stato e di patria. I borbonici continuarono a resistere anche negli anni successivi. Furono organizzati gruppi e bande che richiamarono il vecchio brigantaggio. Nel sud buona parte delle élite e dei gruppi politici meridionali si erano decisamente schierate per l’unificazione, inserendosi nel più ampio movimento nazionale italiano. Il libro analizza il conflitto tra il nuovo Stato italiano e le sue componenti politiche, particolarmente radicate nel Mezzogiorno, contro i borbonici e le bande dei briganti delle province napoletane. Entrambi i contendenti erano sostenuti da una vasta schiera di alleati nella penisola ed in Europa: nazioni, intellettuali, gruppi politici, istituzioni religiose. In ogni caso, i protagonisti centrali erano due: il movimento risorgimentale italiano e la componente borbonico-legittimista delle province napoletane.
Sara Finocchi