Circa centomila precari della scuola verranno stabilizzati,probabilmente entro il 2017. Potrebbe essere questa l’annunciata mossa a sorpresa con cui il premier Matteo Renzi e il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini , presenternno venerdì prossimo la nuova (ennesima) riforma della scuola. Per ora si tratta solo di indiscrezioni, mezzi annunci e ipotesi, ma l’esecutivo sembra chiaramente intenzionato ad assumere decine di migliaia di insegnanti che non hanno ancora un impiego impiego stabile, pur essendo già in graduatoria.
Prima di vedere nel concreto le linee-guida della riforma , una cosa resta certa. Il precariato nella scuola è un fenomeno di lunga data, ben difficile da sconfiggere con un provvedimento che, per le nuove assunzioni, stanzierà una somma di appena 1,5 miliardi di euro (sempre secondo le ipotesi che circolano in questi giorni). I docenti italiani che non hanno un inquadramento stabile sono infatti molti di più di quelli che il governo intende assumere. Si tratta di almeno mezzo milione di nostri connazionali, secondo i dati diffusi più volte dallo stesso ministero dell’Istruzione. Ecco, più nel dettaglio, la mappa del precariato scolastico.
Tra le centomila persone che il governo intende stabilizzare dovrebbero rientrare circa 9mila vincitori dell’ultimo “concorsone” per l’insegnamento, che si è svolto in Italia nel 2012. A questi docenti ancora in attesa di un posto, si aggiungeranno probabilmente decine di migliaia di professori che fanno parte delle graduatorie a esaurimento (Gae). Si tratta di personale abilitato a insegnare, che da anni aspetta senza successo di avere un impiego a tempo indeterminato. Dal 2008, le graduatorie a esaurimento sono bloccate e non possono includere più nuovi nominativi. Gli elenchi sono quindi destinati ad assottigliarsi, man mano che verranno effettuate nuove assunzioni. Con la riforma del governo Renzi, le Gae subiranno di sicuro un notevole dimagrimento, anche se non scompariranno del tutto. Il numero di docenti inclusi in queste graduatorie, infatti, supera attualmente le 150mila unità.
Non va dimenticato, poi, che l’esercito dei precari della scuola comprende circa 450mila insegnanti inclusi nelle graduatorie di istituto (Gi), che le scuole tengono a disposizione per lo svolgimento di supplenze annuali. Proprio riguardo alle supplenze, il ministro Giannini ha mostrato l’intenzione di eliminarle del tutto, anche se non è ancora ben chiaro come ci riuscirà. Nella folta schiera dei precari della scuola ci sono poi anche altri 10mila docenti che hanno ottenuto l’abilitazione all’insegnamento attraverso dei particolari corsi di preparazione che si chiamano Tirocini Formativi Attivi (Fa). Infine, non vanno dimenticati i 70mila professori italiani che hanno seguito i Percorsi Abilitanti Speciali (Pas), un’altra categoria di corsi di abilitazione all’insegnamento, previsti dalle normative del ministero. A grandi linee, il numero di insegnanti e ausiliari senza un impiego stabile è calcolato nell’ordine di circa 500mila unità. Si tratta però di una stima approssimativa perché molti docenti presenti in alcune graduatorie (come la Gae), sono inclusi anche in altre (come le Gi). A parte i dettagli, però, una cosa è innegabile: il fenomeno del precariato della scuola va ben aldilà delle 100mila assunzioni promesse dal governo.
Fonte:Panorama.it
di Andrea Telara