E….. a proposito di acqua. Ricordate la storiella sul canone depurazione delle acque? Ebbene, sulle fatture che il nostro Comune ci invia c’è un’altra vocina che da sempre mi lascia perplesso e anche in questo caso la storia comincia con : "C’era una volta".
Già, perchè fino al 2006 la cartella con cui il Comune esigeva il pagamento del canone acqua, acque reflue e depurazione (per l’anno 2005)al primo rigo citava: codice 0 – descrizione: nolo contatore – imponibile: €20,66. Ricordo che già negli anni 1996/1997 mi ritrovai nella nacassità di cambiare un "contatore" dell’acqua e fatte le dovute richieste, ottenuta l’autorizzazione, fui invitato a provvedere in proprio a detta sostituzione. Ovviamente al ricevimento della prima fattura almeno due dubbi sorsero spontanei: Nolo contatore? ma se ho dovuto comprarlo io!!! € 20,66? è in pratica l’ecquivalente del costo di 2 contatori, come si fà a chiamarlo nolo!!!!! E’ ovvio che io, come altri prima e dopo di me, abbiamo chiesto spiegazioni. Inutile dire che le risposte erano alquanto vaghe: "sono le spese per la lettura"; "sono le spese per le riparazioni"; ecc.
Io non voglio sindacare sulle motivazioni, ma mi chiedo: perchè non chiamare le cose con il loro nome?. Così, di richiesta in richiesta, di spiegazione in spiegazione, giungiamo al canone del 2006. QUELLA VOCE, FINALMENTE, E’ SPARITA. Vicenda conclusa. O forse no? Compare infatti un nuovo rigo, mai visto prima: codice 0 – descrizione: manutenz. conduttura idrica esterna – imponibile: indovinate un pò! esatto, € 20,66. Quando si dice la coincidenza!!! Tranquilli però, è un’imposta democratica. E’ uguale per tutti,per quelli che consumano un litro d’acqua come per quelli che ne consumano 1000. E io continuo a farmi domande: quanti contatori sono registrati sul territorio comunale? A quanto ammonta l’entrata annua per questa voce? Io vivo a Teano, quanti e quali interventi di manutanzione ho visto fare in questi anni? Se compro una bottiglia d’acqua al supermercato, io non sto pagando l’acqua, bene gentilmente offerto da madre natura, ma in quel prezzo c’è la licenza per lo sfruttamento, il contenitore, il processo di imbottigliamento, l’operaio, il trasporto, l’assicurazione, le tasse, il profitto,la manutenzione e la sostituzione dei macchinari ecc., ecc., ecc..allora perchè qui mi ritrovo questa voce aliena? Da qualche parte ho letto che paghiamo 450.000 € l’anno per acquistare l’acqua dall’acquedotto campano. Scusate, ma se i nostri vecchi pozzi danno problemi, quanto costa un pozzo nuovo? Teano non era famosa come "la città dell’acqua"? Le file di stranieri che vedevo da ragazzo fermarsi alle nostre fontanelle pubbliche per riempire taniche di acqua erano suicidi? Cosa è successo nel frattempo? Qualunque cosa sia successa, perchè non vi è stato posto rimedio? Forse è solo questo che il cittadino vuole: un pò di chiarezza.
Domande semplici a cui offrire risposte semplici, leggibili da tutti e non mascherate dietro un bilancio indecifrabile anche da chi dispone della Stele di Rosetta. Ora si parla di un aumento del canone del 45%. Ma questi signori si sono fatti bene il conto di quanto ci costa già quest’acqua? Un’acqua fortemente calcarea per la quale è assolutamente riduttivo limitarsi a leggere le fatture. A quel costo vanno aggiunte le spese che fra poco dovremo sostenere per sostituire lavatrici, lavastaviglie, caldaie e rubinetti che non reggeranno a lungo il peso delle conseguenti incrostazioni. E che dire dei nostri poveri reni? Per salvarli dovremo "acquistare" altra acqua. Quella imbottigliata. Quella che dobbiamo trasportare fin dentro le nostre abitazioni dopo averla pagata a caro prezzo e sempre tenendo sotto controllo le scorte.
Considerando tutto ciò, è possibile immaginare un così forte aumento senza che vi sia neanche un minimo progetto di soluzione del problema? Meditate gente, meditate.
Sergio Squillace