Questa estate teanese si apre, purtroppo, con due novità, di carattere certamente diverso ma con un comune elemento di base: la perdita.
Stavolta però, non si odono polemiche, lamentele, reazioni, esternazioni per l’incasso dell’ennesimo violento colpo subito: Teano è come il pugile stremato che, prossimo al k.o., sembra non avvertire più dolore, è in piedi ma insensibile, manca della lucidità necessaria alla percezione di ciò che sta vivendo.
La città, che aveva perso l’ospedale dopo una lunga ed infruttuosa battaglia, ha ottenuto in cambio l’Ospedale di Comunità. Oggi sappiamo che scomparirà anche quello e quindi, nel giro di qualche mese, saranno già diffusamente tessute fitte ragnatele tra le mura della struttura più a norma della Regione Campania. Questo perché, talvolta, non basta abbandonare edifici importanti e storici, ma bisogna: prima ristrutturarli e quindi spenderci un bel po’ di quattrini pubblici, creare aspettative per la collettività, deluderle, crearne altre di riserva, deludere anche queste e poi, solo a quel punto, abbandonarli miseramente. Almeno adesso l’iter si è concluso.
I colpevoli? Tutti o nessuno, che poi in democrazia è la stessa cosa, ma è certo che le vittime sono i cittadini mentre i carnefici sono delle entità astratte, certamente non umane, imprecisate perché molteplici e comunemente dette istituzioni. Inutile ed ingiusto puntare il dito contro qualcuno, non è il caso, anche perché tutto sembra muoversi contro questa città. Teano è un po’ come una splendida villa abbandonata, dove ogni giorno arriva qualcuno ed indisturbatamente entra a portar via qualcosa. Ad oggi non è rimasto quasi più niente da trafugare.
Teano, oramai sprofondata irrimediabilmente nel più buio pessimismo cosmico, al momento è rassegnata alla propria cattiva sorte.
Eppure conserva una straordinaria vitalità, molto di più di tante altre realtà simili. In effetti, la vera ricchezza, sta nei tantissimi cittadini, riuniti in numerosissime ed operosissime associazioni che animano instancabilmente la città con le più svariate iniziative.
Eccoci giunti alla seconda perdita dell’estate 2012: nulla si sa ancora del Teano Jazz. Abbiamo perso anche questo? Lo stiamo perdendo?
La rassegna musicale non offre servizi al cittadino ed il genere non è neanche tra i più graditi da tutti, eppure, paradossalmente, la sua perdita è un segnale più grave del trasferimento di qualsiasi ufficio pubblico. Questo perché una affermata rassegna musicale non è un oggetto, una stanza o un servizio che può essere più o meno utile. Teano Jazz non è un bene accessorio ma un valore sociale e culturale, perché nasce dai teanesi e non da un ente pubblico. Se paragonassimo la città ad una persona, la disponibilità di un ufficio è assimilabile al possesso di un bene materiale di quella persona, mentre ciò che nasce dai cittadini attiene al carattere, alla personalità ed anche alla salute, elementi che vanno salvaguardati più di ogni altra cosa.
Teano Jazz, dunque, trae origine proprio dall’anima del paese, spontaneamente, da una idea frutto di una passione condivisa. Il divenire di un’idea in progetto, di un progetto in realtà, il tutto indirizzato con entusiasmo ed orgoglio, quando possibile, tra le più intime ed antiche mura della città.
Le stesse mura così, in un crescendo, come mai era capitato per alcun evento, hanno, per vent’anni, accolto ed avvolto suoni, espressioni e vibrazioni uniche al mondo. Un panorama, quello del jazz, indubbiamente singolare e non certo adatto al palato musicale di chiunque, ma universalmente riconosciuto come genere artistico di primissimo livello. Ecco che Teano, al di là della propria importanza storica, diviene una significativa meta nel mondo della musica, per appassionati e per gli artisti stessi.
Tutto questo non può e non deve finire, è troppo prezioso come lo è tutto il mondo delle associazioni sidicine, che meritano la stessa attenzione e che pure vivono un periodo di affanno vista la situazione generale.
Immaginiamo per un attimo che tutte le associazioni sparissero, che cosa resterebbe di questa splendida ma sventurata cittadina? Chi si occuperebbe di ciò che fanno le pro loco, il campanile, gli amici del museo, erchemperto, il muraglione e tutte le altre?
I cittadini non sempre lo dimostrano, ma apprezzano tutto questo e si chiedono: quando ci sarà il Teano Jazz quest’anno?
Gerardo Zarone