NAPOLI – L’amarezza dopo la paura. «Una rapina al mese, questa è la media. Ma l’ultima è stata tremenda». Ciro Perrella, 35 anni, imprenditore nel settore dei mobili e delle vacanze ( ha appena acquistato uno stabilimento balneare a Capri, «Gradola»), arredatore di successo, si è trovato ieri, in pieno giorno, una pistola puntata sul viso.
È accaduto a Casoria, in via Circumvallazione esterna, alle ore 10.30. Racconta Perrella, figlio di Raffaele, creatore della Fiera del Mobile a Riardo: “Da quelle parti c’è il deposito della mia azienda Thierry House, dove mi ero recato per preparare alcuni mobili da spedire a due calciatori, Lavezzi e De Rossi. Probabilmente i rapinatori, a bordo di una moto senza targa, mi avevano seguito. Quando sono sceso dalla mia Bmw, sono stato avvicinato da uno dei due, a volto scoperto. mi ha puntato la pistola in faccia e mi ha intimato di consegnargli orologio e denaro” appare ancora scosso Ciro ma ricostruisce nei minimi dettagli la paurosa avventura “ Non ho soldi, gli ho risposto. Lui mi ha minacciato ancora e ho tirato fuori quattromila euro in contanti. Ero impegnato in una telefonata con la moglie di Coppola, il portiere napoletano del Siena, e lei ha sentito tutto: sono stati momenti di terrore. I due rapinatori sono scappati, lasciandomi l’orologio perché hanno ritenuto che fosse di modesto valore”. Appena ripresosi dallo spavento, Ciro ha chiamato i carabinieri che hanno provveduto a raccogliere la prima denuncia.
Ma la tempra è forte e, superati i primi momenti di giustificato terrore, il giovane imprenditore è tornato al suo lavoro:” Sono tornato a lavorare come niente fosse accaduto, bisogna andare avanti: è la grande lezione che mi ha dato papà, un imprenditore che si è fatto avanti in una terra difficile, senza mai abbassare la testa”.
Ciro Perrella è un personaggio noto nel mondo del calcio perché ha relazioni con molti campioni. “Mi onoro dell’amicizia di tanti. Ho arredato la villa di Lavezzi a Posillipo, mi sto occupando di quella di De Rossi ad Ostia, ho progettato l’arredamento per gli appartamenti di Gattuso, Materazzi, Zola. Quei quattromila euro erano una parte dei soldi che avevo ricevuto da Lavezzi e De Rossi. Ho aperto questa azienda, la Thierry House, per seguire più da vicino i miei amici calciatori”.
Voglia di mollare, non ne ha. “Sono nato in Svizzera, Thierry è il mio secondo nome e giro il mondo. Ma è questa la mia terra. È facile gettare fango su Napoli e poi allontanarsene, l’esempio deve partire dagli imprenditori, auspicando che le forze politiche ci sostengano in questa battaglia. Rapine così se ne verificano tante e c’è chi non ha neanche la forza di raccontarle: io l’ho fatto perché mi auguro che qualcosa possa cambiare, prima o poi”.
Ciro non è solo un capace ed intraprendente imprenditore, ultimamente si sta dedicando alla scrittura di un libro, un progetto che lo affascina moltissimo “Un libro, per raccontare non tanto la storia della nostra famiglia di imprenditori, quanto per descrivere le difficoltà contro le quali quotidianamente combattiamo. Non bastano le denunce di Saviano”.
Appresa la notizia, si è verificato grande sconcerto tra i numerosissimi collaboratori impegnati presso la grande esposizione di mobili a Riardo i quali hanno voluto esternare tutta la loro solidarietà al papà Raffaele ed al fratello. Espressioni di solidarietà sono state espresse anche dalla comunità di Riardo e dai tanti amici che Ciro ha nei comuni limitrofi come Pietramelara e Teano.-
La Redazione