La vicenda delle cedole librarie provocata dalla constatazione che l’Amministrazione Comunale non è in grado di garantire quando potrà rimborsare il relativo ’importo alle due cartolibrerie cittadine (Quaglieri e Finocchi) ha suggerito al nostro concittadino Gianni Petteruti la seguente considerazione:
“Non ho scritto per tanto tempo di politica locale ma ora mi preme fare una preghiera alla nostra giunta comunale ovvero di trovare al più presto la soluzione per questione libri della scuola primaria perché posso accettare tutto ma non che si scherzi sul diritto all istruzione soprattutto in questo momento di crisi economica. Se erano libri per richiedenti asilo già c erano soldi e iniziative di solidarietà. Per favore dimostratemi che ho torto”
Vogliamo provare noi a dimostrarti non che hai torto e che forse questa volta la chiave di lettura dovrebbe essere diversa, perchè dietro questa situazione ci potrebbe essere una condizione generale del nostro Ente assolutamente più grave.
Intanto qui il problema vero, quello che sta affliggendo la gestione amministrativa del nostro Comune, ormai da molti mesi, è la mancanza di liquidità nelle casse comunali. L’assessore Sacco ci dice che le casse sono vuote e si è costretti ad applicare le tariffe più alte e richiedere le anticipazioni di cassa (farsi prestare i soldi dalle banche) perché i contribuenti teanesi non pagano le tasse comunali. Pensa che siamo debitori di oltre ottocentomila euro alla sola ENEL che sta valutando se accettare o meno il piano di scomputo presentato dai nostri amministratori, per non parlare dei numerosi decreti ingiuntivi che puntualmente vengono notificati presso la casa comunale. Le bollette dell’acqua, della Tasi e dell’IMU e della Tarsu non vengono pagate, in molti casi perché non si è stati in grado di programmare un serio meccanismo esattoriale con le bollette che si accumulano sulle scrivanie dei cittadini contribuenti, per recuperare gli anni precedenti e tutto questo in coincidenza con una crisi economica senza fine e senza precedenti. Ma questi sono solo degli esempi.
I fondi per i richiedenti asilo, non sono a carico del bilancio comunale ma sono fondi dirottati dallo stato centrale attraverso le prefetture e dunque ritorniamo al punto di partenza. I cartolibrai non dicono che non saranno pagati ma non sanno quando e dunque non sono in grado di anticipare somme che il Comune non è in grado di garantire quando li potrà restituire.
Ci auguriamo che quando affermato ieri mattina dall’assessore all’istruzione Gemma Tizzano ai rappresentanti delle cartolibrerie non risponda al vero perché, se così fosse, il problema vero non sono certo i libri agli alunni delle primarie ma sarebbe l’intera situazione finanziaria del nostro comune ad attirare le nostre preoccupazioni, addirittura ci sarebbero le condizioni per l’avvio della procedura di dissesto finanziario e conseguente nomina commissariale. Questa in sintesi la spiegazione dell’assessore per giustificare l’impossibilità a dare garanzie sui tempi di rimborso delle anticipazioni delle cedole librarie.
Questa volta il razzismo non c’entra, ed anzi ci auguriamo che ci giunga quanto prima una smentita ufficiale da parte dei responsabili finanziari del comune che, forse non risolverà il problema delle cedole ma almeno non autorizza il permanere di una grave preoccupazione sullo stato di salute del nostro Comune, richiedenti asilo o residenti a tutti gli effetti.
Gianfranco Avanzo