Possiamo così, definitivamente paragonare il commercio teanese ad un malato terminale di una lunga agonia che dura da anni e che continua a rimanere lì fermo, inerme, dietro ad un paravento chiamato Covid? Se la memoria non ci inganna, la mancanza di un soggetto, punto di riferimento tra l’Amministrazione e le varie Categorie commerciali, risale a circa dal 2013. Le varie Amministrazioni che si sono succedute, da ultimo quella attuale, hanno spaziato in assegnazioni di deleghe a svariati soggetti che dovevano fungere da cerniera politico amministrativa e la burocrazia locale per il bene della Categoria, per un’evoluzione della stessa. Come si può notare dalle foto scattate in questi ultimi tempi, ormai manca solo il paravento per nascondere l’esalazione dell’ultimo respiro. Siamo sempre stati orfani di un soggetto che facesse da collante, ma non ci siamo arresi, abbiamo, oltretutto, sempre avanzato richieste, abbiamo sempre mediato per ottenere un minimo di soddisfazione, abbiamo proposto alternative, abbiamo cercato soluzioni, con l’unico scopo del bene della Categoria, pur di non vederla ridotta in questo stato. Raccogliamo ogni giorno lamentele da parte dei titolari di attività, racchiusi in un’unica associazione denominata ” ASCOMART ” e che cerchiamo di difendere a denti stretti fino alla risoluzione dei singoli problemi. Da qualche tempo a questa parte siamo stati gratificati con l’averci concesso una nostra rappresentante, ma anche in questo caso, così come i suoi colleghi precedenti, “NIENTE – NULLA”, l’unico riscontro negozi chiusi, saracinesche abbassate, ambulanti stremati dai mancati incassi, costretti all’unica soluzione “IL PARAVENTO”. Sta un po’ accadendo come accadde ad Aleppo dove il dittatore Assad, di sua iniziativa, fece bombardare gli ospedali, con “l’augurio” che al suo interno ci fossero stati dei bambini. Purtroppo il nostro commercio è ormai ad un passo dalla morte, una morte lenta tra atroci sofferenze, come un malato terminale, che aspetta che gli venga concessa la parola “FINE”. Possiamo ben dire, quindi: IL COMMERCIO E’ DECEDUTO.
Alessandro Lepre