“Riceviamo e volentieri pubblichiamo” si scriveva tanti anni fa nella pagina finale dei quotidiani, quella dedicata alla posta dei lettori. E’ quel che subito facciamo anche noi, sorpresi ed entusiasti del fatto che finalmente qualcuno cominci a svegliarsi dal torpore ipnotico in cui è stato indotto da oltre due anni.
“Da un anno circa sto cercando di smaltire alcuni elettrodomestici guasti, in modo legale possibilmente. Una volta il covid, una volta devono assegnare l’appalto, intanto ti dicono di chiamare il numero verde o il comune, ma non risponde nessuno. Vengo a sapere che l’impiegato all’ufficio ambiente è andato in pensione, e l’ufficio è chiuso ed il telefono squilla a vuoto. Finalmente ho notizia dai netturbini che l’appalto è andato, mi forniscono il nuovo numero verde, faccio la prenotazione ieri ed aspetto il primo carico (intanto le cose che giacciono inerti ad aspettare sono aumentate). Come purtroppo aveva pronosticato la mia metà, non viene nessuno; chiamo il numero verde, mi passa un altro numero, qui mi dicono che è il comune che non autorizza i ritiri, che hanno l’impianto bloccato e chiuso, e non sanno quando potranno ripartire. Mi dicono di richiamare il comune. Lo faccio e, come al solito, nessuno risponde al telefono. I 400 euro di tassa sui rifiuti li ho pagati in un’unica rata. Ma a che serve? Si pagano le tasse perchè si possa usufruire di un servizio. Invece mi ritrovo con una specie di discarica nel mio cortile, dove peraltro gioca il più piccolo di casa in giornate clementi come questa. E sul comune senza appuntamento non posso neanche andare a fare la carta d’identità. Ma come lo prendo l’appuntamento se manco rispondono al telefono? In presenza, un giorno, mi hanno bloccata dicendo che non potevo salire… senza appuntamento! Sembra di avere a che fare con una setta di …., e …..sono quelli che hanno votato per un tipo tanto vanaglorioso, e, peggio, completamente assente e indifferente e incapace di fronte alle necessità di un territorio in cui è nato, cresciuto e pasciuto. E’ come se vedesse il proprio genitore annaspare nel fango e non facesse nulla per aiutarlo, ma passasse dritto. A proposito… c’è la scuola dell’infanzia a Casale; i lavori sembra siano stati realizzati, manca l’autorizzazione dell’Ufficio Tecnico, sembra. Quando si tornerà in presenza io, mio figlio, non lo posso mica portare dai Cipriani a Pugliano!? “. (lettera firmata).
La Signora ha fornito un sintetico quanto chiarissimo quadro del disagio enorme che si vive in questa città e che aumenta giorno per giorno; il disagio quotidiano, ma soprattutto l’acquisita certezza di non poter far niente per uscirne. E questo, amici miei, è terribile, direi mefistofelico! Lo è per vari motivi, e ne elencheremo alcuni. Senza girare il coltello nella piaga aperta dalla lettrice, ci basta sottolineare che, in questo caotico marasma generale, si spacciano per grandi opere “la messa in opera di nuove pensiline” per quanti aspettano pullman che, data anche la situazione, non passeranno mai; o l’ordinanza che riammette l’uso delle buste nere, già demonizzate da un’ altra precedente ordinanza, per la raccolta dei rifiuti non riciclabili. La cosa, scusate se scantono, ma non tanto, mi fa pensare ad un altro salvatore della Patria, Enrico Letta, che si precipita al comando del PD con tre panacee universali: il sesso dei loro capigruppo (che deve essere rigorosamente femminile), lo “ius soli” (sul quale, peraltro sono perfettamente d’accordo) ed il voto ai sedicenni, sì, ai sedicenni sempre così ossequiosi delle normative anticovid. E’ proprio quello che ci vuole in questo momento: ma com’è che non ci ha mai pensato nessun altro? Ma, cara amareggiata signora, la cosa che più ci offende è che quei proclami, come quelli melodico-sentimentali del loro ispiratore Capo, ricevono in media, su Facebook, e nel giro di poche ore, migliaia di “like” dai nostri compaesani, a fronte delle poche decine, due o tre, che ricevono i nostri disperati appelli al rinsavimento. E molte volte alle migliaia aderisce anche qualche decina che apprezza i nostri: ma a che scopo? Perchè? Chi vogliono prendere in giro? Sicuramente solo se stessi. Del resto nessun abitante di Corleone, intervistato da differenti giornalisti, ha mai ammesso l’esistenza della mafia. Ma è solo un esempio, non mi si fraintenda! Cos’altro aggiungere, gentile Signora, se non che, come cita il proverbio, “la speranza è sempre l’ultima a morire”; ma muore anch’essa, e come! La nostra è già in palese agonia; si rassegni al nuovo “arredo” del suo giardino. Pensi solo che nella strada di accesso alla mia abitazione un signore ha abbandonato da due anni un’auto su una strada pubblica dalla carreggiata di appena due metri e mezzo e un poco più avanti, al centro del paese, lo stesso signore ha abbandonato persino un camion, e da oltre dieci anni. Ma cosa sono i Corleonesi al nostro cospetto?
Dei gentiluomini!
Claudio Gliottone