Siamo ormai entrati da qualche giorno nel mese di luglio. Questo mese, fino a qualche anno fa, era considerato il mese del jazz. «Il Teano Jazz». Si respirava in città un’aria di sana agitazione. Ci si apprestava ad accogliere persone da ogni dove, attirati dal prestigio e dal valore artistico che nel corso degli anni questa manifestazione era riuscita raggiungere.
Dopo svariati anni, durante i quali gli organizzatori hanno dovuto fronteggiare un atteggiamento quasi ostile da parte di una esigua minoranza di concittadini, amanti probabilmente di un altro genere di musica e non consapevoli del grande impegno finanziario che gli organizzatori dovevano affrontare, facevano a gara a chi doveva spararla più grossa sui lauti guadagni che gli organizzatori incassavano ad ogni edizione. Ignari dei lauti debiti che andavano a contrarre anno dopo anno prima di arrivare ad un meritato riconoscimento di affidabilità da parte di enti istituzionali territoriali (Provincia, EPT, Regione) pagato comunque a caro prezzo a causa di una spinta burocratizzazione che ne rallenta lo slancio e ne complica la gestione.
Dal 1993 anno della prima edizione del Teano Jazz, tante cose sono accadute e tanti mutamenti si sono verificati negli ambiti istituzionali, crisi della provincia, cambio del governatore Regionale, nuove amministrazioni comunali in particolare quella in corso che, pur condividendo il valore strategico e culturale della manifestazione si trova a dover fare i conti con una situazione finanziaria che certamente non incentiva una prova di coraggio.
Comunque sia, quest’anno sembra che ci si stia incamminando verso un percorso di ripartenza della manifestazione, fortemente auspicata dall’attuale Amministrazione che si affiderà all’esperta Associazione Teano Musica. Al momento solo voci che ci piace alimentare. Dovrebbe trattarsi di una partenza diluita nel tempo e non concentrata in quattro o cinque serate consecutive. Si parla di un progetto che si dovrebbe sviluppare a partire dal prossimo mese di luglio e concludersi nel mese di dicembre. Una serie di appuntamenti musicali saranno abbinati a manifestazioni già presenti organizzate da Associazioni già collaudate come Il Campanile e le due Proloco.
Non un ritorno in grande stile come gli organizzatori avrebbero voluto, perché la solita mancanza di risorse economiche condiziona ogni ambizione di spessore artistico ma certamente l’esperienza degli organizzatori saprà trovare la combinazione giusta per conciliare qualità e costi.
Raccogliamo l’indiscrezione come auspicio a che una delle più importanti manifestazioni di musica afroamericana del nostro mezzogiorno, riceva il giusto impulso istituzionale ed economico per rinverdire i fasti di un periodo glorioso costruito sul Loggione, impregnato di mille note suonate da artisti che rappresentano l’apice mondiale dei valori musicali di questo particolare genere musicale.
Antonio Percaso