La sveglia, nei giorni lavorativi, suona più o meno sempre alle 6.00 del mattino. Una buona dose di acqua fredda sul viso, fa si che la morbidezza del cuscino sia solo un lontano ricordo. In meno di 5 minuti, ti ritrovi in maglietta, pantaloncini e scarpe da ginnastica. Fuori c’è il sole, e l’impatto con l’aria pulita del mattino contribuisce al risveglio. Buona parte delle case dei dintorni, ha ancora le finestre chiuse, con le tapparelle abbassate. In giro, quasi nessuno. Teano sta ancora dormendo!
La corsetta/passeggiata mattutina è sempre la stessa. Poco meno di 5 km, per una ventina di minuti. All’aumentare della velocità, l’aria fresca ti entra nei polmoni, e pensando a quello che ti aspetta quanto ti recherai a lavoro, comprendi che sei fortunato. Immensamente fortunato. I minuti corrono più veloci di te, ed in un baleno ti ritrovi già sotto la doccia. In casa regna ancora il silenzio, mentre il sole tenta di entrare dalle fessure delle tapparelle semiaperte. Una porta si apre. E’ tua moglie che, ancora tra le braccia di Morfeo, tenta di farfugliare qualcosa, ma è evidente che sta ancora dormendo. Bevi con lei un buon caffè. Parli di come organizzare la giornata. Una famiglia con bambini da seguire, deve funzionare come il meccanismo di un orologio di precisione. Gli orari da rispettare, gli impegni da incastrare. Una vera difficoltà, nonostante l’aiuto impagabile ed incommensurabile dei nonni.
Ti convinci sempre di più che se Teano vuole risvegliarsi, deve farlo necessariamente partendo dai bambini. Molti "grandi", ormai, sono già troppo rinsecchiti, e concordiamo con chi sostiene che "É meglio recidere i rami secchi e bonificare a fondo". Solo con una buona semina, e con la cura del contadino saggio, si potranno raccogliere i frutti migliori.
Mentre sei ancora seduto, con la tazzina di caffè fumante tra le mani, hai la sensazione che qualcuno ti stia osservando. Presti maggiore attenzione, e ti accorgi che la bimba più piccolina, è già sveglia e fa capolino dalla porta della cucina. E’ convinta che tu non l’abbia vista. Vuole farti una sorpresa. Tu stai al gioco, fin quando lei compare all’improvviso gridando BUUUUHHHHH, per farti spaventare. Fai finta di esserlo veramente ed allora lei, dall’alto dei suoi 4 anni, ti dice preoccupata: papi, stavo scherzando! E ti si lancia al collo per darti il buon giorno. Mentre ti sciogli come un ghiacciolo al sole, ti convinci sempre più che investire sui bambini è l’arma giusta. Beata innocenza. L’orologio segna più o meno le 7.20 e lei, la piccolina, è già operativa. In quei pochi minuti, ha già ripetuto alla mamma, almeno una decina di volte, che ha fame. Per la mamma si sa, ‘E figl so piezz ‘e core, e mentre continui a gustare l’ultima goccia di caffè, non riesci minimamente a capire come e quando le abbia preparato la colazione. Ti chiedi ? Possibile, ero qui e non mi sono accorto di nulla ?
Nel frattempo nel corridoio un’altra ombra si muove. E’ tua figlia più grande, che a dispetto della piccolina va a rilento. Sul viso, ha ancora i segni del cuscino. Gli occhi socchiusi. I capelli arruffati. Ti saluta, anche se sta continuando a dormire in piedi . Non è più una bambina. Ha ormai cominciato ad assumere l’aspetto di una signorinella. Ma per te è e resterà sempre la tua cucciola. Gli anni volano, che nemmeno te ne accorgi.
E’ l’ora di uscire per andare a lavoro. Ti aspettano 40 minuti di auto, che per fortuna condividerai con un amico. In due, oltre che dividere le spese, il viaggio è meno stressante. Lungo il tragitto realizzi che, in fin dei conti, sei immensamente fortunato a vivere a Teano. E lo comprendi ancora di più, quando quasi giunti a destinazione, guardando in alto nel cielo noti dei gabbiani. Per un attimo credi di aver sbagliato strada e di essere in prossimità del mare. Ma l’odore acre dei copertoni bruciati, l’aroma inconfondibile del centro di raccolta dei rifiuti, e quell’aria già piena di smog, ti riportano con i piedi per terra. Quegli uccelli stanno svolazzando su un’enorme area adibita a deposito di ecoballe, che poi tanto eco non sono.
Nella mente, come per incanto, si riavvolge il nastro della tua vita, e con la fantasia cominci a rovistare prima nel cassetto dei ricordi poi in quello dei sogni. Tra i ricordi più cari, certamente c’è tuo padre, che continua a guidarti dall’alto del cielo. Il cassetto dei sogni invece, è pieno zeppo: Ognuno sogna i sogni che si merita. Ti fermi per attimo, e convieni, che nonostante la crisi e i problemi, tu devi ritenerti un ricco. Ricco dentro. Hai un lavoro, mille amici e tanti interessi. La tua famiglia, non la cambieresti con nessun’altra al mondo. Vivi in un paese che, tutto sommato, è tranquillo e se sai organizzarti non manca nulla. Cominci allora a sognare che le cose veramente possano cambiare. Pensare positivo, è contagioso. Aiuta a vivere meglio. E poi chissà che il sogno non si avveri: alla fine, con la giusta dose di fortuna, i sogni qualche volta diventano realtà.
Luciano Passariello