L’anno che sta passando, ci ha forse voluto riportare con i piedi per terra "scuotendoci" con quella scossa di domenica scorsa delle 18.08. Per molti la paura è ritornata a 33 anni fa.
E’ tempo di bilanci. E’ il momento dei buoni propositi. Il tempo passa e sembra che nessuno se ne accorga. Un altro anno è passato e poco o nulla è cambiato. Sui social network il buonismo di fine anno, l’ha fatta da padrone. Auguri a destra ed a manca, immagini che ispiravano serenità ed amore. Ma quanti puntando il mouse sull’ultima icona in alto a destra di facebook hanno cliccato su "Esci", per andare di persona a fare gli auguri a qualcuno dei propri "amici", puntando il dito sul pulsante del suo campanello ? Le famiglie, si sono riunite per le abbuffate di Natale e di fine anno. Poco importa se poi, durante tutti i restanti 365 giorni non ci si cerca o peggio ancora ci si evita.
Il primo cittadino dal suo profilo FB, il giorno di Natale, ha postato "……NATALE RESPONSABILE – E’ Natale e mi ripetono di essere buono e tranquillo, di sorridere (almeno oggi) e di non utilizzare un linguaggio "forte" e non "consono" alla mia funzione…...".
Ma perché a Natale tutti devono essere più buoni ? Perché in questo periodo dobbiamo scambiarci gli auguri ed augurarsi un futuro migliore, per poi ignorarci per il resto dell’anno ?
Un anno. Dodici mesi. 365 giorni !!! Ogni buon padre e madre di famiglia che tutti i santi giorni dell’anno combattono contro mille difficoltà, hanno il diritto di incazzarsi anche il giorno di Natale !!! Se quel giorno qualcuno di loro non vi avrà fatto gli auguri, avrà pur avuto i suoi buoni motivi. Se non vi avrà salutato con un sorriso ipocrita a 32 denti, non ve ne abbiate. Fermatevi per un attimo e domandatevene il perché!
Ed allora, se la regola vuole che ci si faccia gli auguri, che regola sia.
Ma poi, alla fine, quegli auguri che senso avranno?
Controcorrente,
Luciano Passariello