Tutto si è svolto a partire dalle ore 18,00 di questo pomeriggio. La pioggia faceva ogni tanto capolino mentre il cielo era nuvoloso, anzi molto nuvoloso. Gli organizzatori del Presepe vivente non sapevano che pesci prendere, completare la messa in scena della scenografia o desistere ancora una volta per poi riproporla in altro giorno.
Intanto la gente accorreva in Piazza Umberto attirata anche dalle note musicali diffuse dagli altoparlanti collocati strategicamente per tutto l’intero Corso.
Alle ore 18,00 però è accaduto qualcosa: chi ha percepito la scossa di terremoto ha pensato bene di informare bene chi aveva vicino, alcuni sono scesi in strada ma senza urlare, quasi non si fossero resi conto di cosa fosse realmente accaduto, intanto Erode stava spadroneggiando in Piazza Umberto trasformata in zona di mercato e divertimento per i più piccini con buttafuoco ed altri artisti di strada che allietavano il pingue Erode. Mentre accadeva tutti Giuseppe e la Madonna si aggiravano con l’asinello per i vicoli di Teano, smarriti, non sapevano cosa avrebbero dovuto fare, dove far nascere il Bambinello.
La notizia del terremoto aveva ormai fatto il giro della città ma a Giuseppe nessuno aveva detto niente ed è qui che interviene Il Messaggio, consegnato nelle mani dell’artigiano più famoso al mondo da un cristiano che girava da quelle parti. Giuseppe sfoglia il giornale ed apprende che a Teano ha fatto il terremoto e che la grotta dove egli voleva condurre Maria per dare alla luce il Bambino, al vico Tansillo, non era più sicura. Giuseppe, mani grandi e cervello fino, decide allora di cambiare direzione di marcia al suo asinello e lo dirige con Maria in groppa, verso la Piazza Umberto dove intanto avevano fatto sloggiare Re Erode. E’ qui che fa scendere la Madonna, la fa adagiare su di un pagliericcio e dopo qualche minuto di doglie,ridotte al minimo a causa della piaggia incombente, mette alla luce il Re dei Re.
Una giornata, anzi una serata che a Teano non dimenticheremo molto presto, c’è stato di tutto, l’inclemenza del tempo che ha fortemente penalizzato gli sforzi degli organizzatori, a cui va tutto il nostro plauso, per aver dovuto rinviare già una volta la ricostruzione della natività, c’è stato il terremoto, la grotta della natività resa pericolante dal terremoto ma, fortunatamente, in tutto questo accavallarsi di vicende negative, un giornale, consegnato al momento giusto ed all’uomo giusto, ha raddrizzato la serata.
Un modo simpatico per sdrammatizzare, il vero articolo di cronaca lo faranno i veri cronisti.
Figueras