Non possiamo liquidare con poche parole il successo ottenuto nei giorni scorsi dalla Mostra d’arte organizzata a Teano, nella sala dell’Annunziata, dall’affiatato gruppo del CIF.
Non possiamo farlo per tanti motivi: primo perché è un evento che ha trovato valida stabilità nel susseguirsi spesso anche due volte l’anno, con presenza sempre maggiore sia di artisti espositori che di visitatori. Poi perché si tratta di un evento culturale tra i più diretti all’animo ed alla suggestione di chi vi si approccia: ancora per la qualità degli espositori e la varietà dei generi ed infine, ma non ultimo, per il fatto che la organizzazione e l’allestimento, anche materiale, del tutto è prevalentemente di aspetto “femminile”.
Non poca cosa in una città che, lo avrete notato, cerca di sopperire così, da qualche anno in qua, al totale degrado strutturale o addirittura alla perdita totale di importanti servizi pubblici: è come un riscatto della popolazione, che si organizza in numerose quanto svariate Associazioni che tentano di rianimare una vitalità popolare da sostituire alla sempre più quiescente vitalità politica.
Nascono allora manifestazioni le più strane, spesso anche inconciliabili tra di loro, che vanno dal prevalente aspetto “ludico” (per non usare il termine “orgiastico”) e certamente più redditizio, a quello culturale o simil-culturale. Si passa così dalle infinite sagre di tutte le varie frazioni e dai concerti pubblici, ahimè sempre con gli stessi artisti e sempre espressi con decibel insopportabili, alle un tantino più serie celebrazioni culturali spesso con il positivo effetto di una integrazione tra loro e di un aumento della frequentazione popolare anche se di tipo “mordi e fuggi”. E questo aspetto lascia un poco di amaro in bocca, perché non sono economicamente stabili, validi o duraturi (o lo sono per una piccolissima parte degli operatori locali), ma soprattutto perché rappresentano un succedaneo alla fattiva e necessaria operosità politico-amministrativa, rischiando di addormentarla vieppiù distraendola dai veri problemi che urge affrontare e risolvere. E non sto qui a citarli perché so bene che li conoscete tutti.
Tornando a noi, una mostra molto ben organizzata e di arte varia, dalle ceramiche di Lacetera, Anna De Biasio e Maria Comparone all’arte presepiale; dalla cartapesta di Vigliano ai carboncini di Nicholas La Ventura, fino agli scritti di Carmen Melese e Anna Maria Sarra. Hanno esposto ancora: Rita Feola, Giovanni Varone, Paola Melillo, Anna Varone, Iula Carcieri, Rosanna De Carlo, Benedetto Castaldo.
Alla Presidente del CIF, Maria Antonietta Polito, e a tutti gli espositori i nostri auguri di successi sempre maggiori.
Claudio Gliottone