Qualche giorno fa, mentre “navigavo” tra le mie nuvole, FB mi ha proposto una tua foto, accompagnata da queste parole, che non potevano che terminare con un cuore azzurro.
Oggi sarebbero stati 80! Dicevi sempre che avremmo fatto un festone per i miei 40 ed i tuoi doppi, non l’avremmo potuto neanche fare, sto 2020 riesce ad essere peggio di quello che potevo immaginare…
Auguri papà
Quella foto ha avuto tanti commenti e molti mi piace, misti ad abbracci e cuoricini. Si, certo, è inutile che me lo fai notare. C’erano pure quelli di chi ha lanciato la pietra e nascosto la mano. E che vuò fà ? Nun dà retta.
Come dici? Come va?
Lo sai che qua ci sta il Covìd (con l’accento sulla i).
Non si può uscire. Anzi no, si può uscire, però ci vuole l’autocertificazione! Siamo zona arancione. Pure coi colori siamo stati sfortunati. Un bel rosso fuoco, oppure un giallo paglierino non sono stati possibili. Ci hanno fatto il pacco. In verità il pacco, l’hanno fatto a tutti quelli che si aspettano un “ristoro”.
Come parlo ? Uuuuu e comme si mpiccius !
Sono parole nuove, le hanno coniate durante il lockdown. Ci stanno pure sanificare, DAD, igienizzante. -……
Non hai capito? E ‘o sapev !
Tutti i prodotti per l’igiene e la pulizia, sono diventati igienizzanti.
La scuola, non si fa più in presenza. Ci sta la DAD. Noooooo.
Nossignore, non è un cattiva parola. Vuol dire didattica a distanza.
In pratica i ragazzi la mattina si mettono davanti al PC e si collegano su classroom.
Ngoppa ‘a interneeett!
Dall’altra parte del filo ‘nce sta ‘prufssore.
Così fanno lezione adesso!
Il lockdown che cos’è? Eh eh eh eh.
Ormai non si usano più i termini italiani. Fa tendenza usare vocaboli americani. Nasce dall’unione di due termini inglesi, “lock” e”down”. La traduzione più giusta in italiano è blindare”, “bloccare”. ‘Nzerrà Tonì, nzerrà!!
Lo so, hai ragione. Non si capisce. Ma è fatto apposta.
Nunnavimma capì niente!
Tra un DPCM e l’altro non si capisce nulla!
Aeeee mo vaje truvann ‘o DPCM che cos’è?
Jamme Tonì, nun pazzià. Ma tiene semp’a stessa capa?
Piuttosto, che si di là ngoppa?
Ah siii? Il sabato mattina andate al bar? Come ai bei tempi.
Te lo ricordi quando mi chiamavi il sabato di buon mattino? Io stavo ancora dormendo e tu: “Professò, a che ora ce la vogliamo prendere quella granita calda?” Si si, viene pure Gerardo, non ti preoccupare. Ma starà ancora durmenno pur’isso, ti rispondevo assonnato, mentre tu già eri operativo lungo viale Santa Reparata!! Dice … ma che dice? … e so’ d’accordo … e che t’aggia dicere? … che te pozze dicere? … e che to ddico a ffà ?
E certo, hai ragione! Nessuno s’è arricurdat! Ch’ vò pacienz’! Ottanta primavere ! E pure questa volta, te la sei scappottata. Non hai potuto offrire. I bar qua giù sono chiusi. E non si può fare assembramento. Dobbiamo osservare il distanziamento totale.
Per il resto?
Lo sai, che me lo domandi a fare?
Scelgo la busta n.3. Fammi la domanda di riserva.
Siiiiiiiiii. Non ti preoccupare. Ti saluto tutti. Proprio tutti? Quasi tutti eh !
‘A campà cient’anne!
Come dici?
Comme faje a campà cient’anne ?
Le persone non si perdono mai se le hai nel cuore. Potrai perdere la loro presenza, la loro voce, il loro profumo……… Ma ciò che tu hai imparato da loro, ciò che ti hanno lasciato, quello non lo perderai mai.
Augurì Tonì
FeudoDiViaAnfiteatro, Novembre MMXX
Luciano Passariello