non siamo adusi a rispondere a chi si nasconde dietro l’anonimato, ma per questa volta, ritenendo opportuno aderire alla Sua sollecitazione ad “eventuali smentite, rettifiche o ulteriori spunti risolutivi”, lo faremo.
Cominciamo col dire che l’anonimo “inviato al Consiglio Comunale”, a meno che non si fosse nascosto, senz’altro non era presente almeno all’ultima seduta del 31 agosto scorso, alla quale erano presenti un numero così ristretto di persone, tali da potersi contare sulle dita di una mano, tra cui possiamo ritenere non si rinvenga l’anonimo autore dello scritto che Ella ha ritenuto opportuno pubblicare. Non che ciò c’interessi più di tanto, ma solo per dire dell’attendibilità della fonte: un anonimo che parla per sentito dire!
Passiamo al merito delle scomposte contestazioni. L’anonimo parte subito da quanto pare gli sta più a cuore: le dimissioni di (tutti?) gli attuali consiglieri di minoranza perché avrebbero abdicato al ruolo di svolgere l’opposizione, così “ammettendo la propria incompetenza”. Orbene, essendo anonimo, non è dato conoscere quali siano i titoli accademici e professionali in virtù dei quali questo signore si consente di giudicare chi qualche titolo pure lo tiene. In ogni caso si ha motivo di ritenere che non sia egli deputato ad emettere giudizi di capacità. Tali giudizi in politica li danno gli elettori con il voto e stia sicuro il coraggioso censore che se e quando i consiglieri comunali di minoranza eletti alle recenti elezioni si sottoporranno di nuovo al giudizio degli elettori e dovessero ricevere da costoro (e non da altri) una solenne bocciatura, ne trarranno le dovute conseguenze, differentemente da chi, nonostante molteplici solenni bocciature, è ostinatamente aduso a riproporsi.
Stia sicuro il distratto anonimo del fatto che i consiglieri comunali di minoranza hanno già (ed anche per iscritto) fatto notare al Presidente del Consiglio Comunale l’anomalo modo di trattare le interrogazioni. Va anche ricordato all’anonimo che si vanta di un’approfondita conoscenza del regolamento comunale, che effettivamente l’art. 37 del regolamento prevede che “l’interrogante non potrà prendere la parola sulla propria interrogazione se non dopo che il Sindaco o chi per esso vi abbia dato risposta”. A tal proposito, però, gli è sfuggito che i consiglieri comunali di opposizione hanno più volte invocato la prassi fino alle ultime consiliature seguita (e questa, sì, è forse ben nota all’anonimo) di consentire all’interrogante di illustrare preliminarmente la propria interrogazione. Sia, però, consentito dire che la questione appare più di forma, che di sostanza. L’importante è sostenere con forza le interrogazioni e stia sereno l’anonimo che ciò lo si è fatto fino in fondo come chi, effettivamente presente ai consigli, può confermare.
Per quanto riguarda la richiesta di accesso agli atti, pur essendo sempre ben accetto ogni consiglio, non occorreva certo fare ricorso alla grande preparazione in diritto amministrativa di cui l’anonimo si gloria, per sapere che i consiglieri comunali hanno diritto di accedere agli atti del Comune senza bisogno di formalizzare la propria richiesta per iscritto. Desta, però, perplessità lo stupore di chi si meraviglia del fatto che i consiglieri comunali di minoranza avvertano la necessità di mettere per iscritto la loro richiesta di accesso agli atti, di fronte alle difficoltà frapposte alle richieste per le vie brevi, e nulla dica di fronte al fatto che l’Assessore ai lavori pubblici, rispondendo all’interrogazione (e non interpellanza, gentile anonimo) circa i fatti di Via Rio Persico, candidamente ammetta che anche Egli non riesca ad accedere detti atti, senza però pensare di adottare taluno dei tanti strumenti che un assessore al ramo (differentemente da un consigliere di minoranza) potrebbe porre in essere e che l’anonimo, che appare avere tanto a cuore le sorti della Città, non mancherà di suggerirgli.
Non ha pensato, poi, l’anonimo che forse si è pensato di reiterare la richiesta di accesso agli atti a mezzo per iscritto unicamente per poter documentare di aver fatto richiesta degli atti, per poi porre in essere i successivi atti di fronte all’eventuale persistente diniego?
Il più contiene il meno, poi. Quindi, se anche chi ha diritto di ottenere copie senza redigere per iscritto una formale istanza di accesso agli atti, lo fa per iscritto dov’è lo scandalo? Per quanto riguarda la forma della richiesta non si preoccupi l’anonimo inviato. La richiesta in parola è formulata chiaramente nella qualità di “consiglieri comunali” e, quindi, con evidente riferimento all’art. 43 del T.U.E.L. ed “alcun interesse giuridico rilevante” dovrà essere dimostrato per ottenere quanto richiesto. Anzi, l’esigenza di formalizzare per iscritto la richiesta nasce anche dall’ormai univoco orientamento giurisprudenziale del Consiglio di Stato in merito, secondo cui “i consiglieri comunali hanno un non condizionato diritto di accesso a tutti gli atti che possano essere d’utilità all’espletamento delle loro funzioni” con l’unico limite che detto diritto deve “avvenire in modo da comportare il minor aggravio possibile per gli uffici comunali” (cfr. Consiglio di Stato sentenza n° 4525 del 05 settembre 2014), evitando quindi richieste esplorative e secondo i tempi necessari per non determinare interruzione delle altre attività di tipo corrente (critica cui sarebbe facile esporsi, considerata la notoria carenza di personale che non ci sfugge).
Per quanto riguarda, poi, il secondo consiglio comunale non si comprende dove e quando ci si sarebbe persi nella differenza tra interrogazione ed interpellanza. Per quanto non si possa ambire a raggiungere le alte vette di conoscenza giuridica (e dell’intero scibile umano a quanto pare) dell’anonimo inviato, a comprendere quel che è scritto negli artt. 32 e 33 del regolamento comunale ci riusciamo anche noi.
L’anonimo inviato, poi, nemmeno ha notato che quella relativa a Via Rio Persico, non era un’interpellanza, ma un’interrogazione ex art. 32 del regolamento comunale, come si legge chiaramente nell’indicazione dell’oggetto e la stessa non è stata presentata dal solo capogruppo, ma da tutti i cinque consiglieri del gruppo consiliare di minoranza. Tra cui gli avvocati sono due. E questo anche va detto!
Sempre per il disattento inviato anonimo va ricordato che l’interrogazione (e non interpellanza) non richiedeva alcun senso unico alternato. L’interrogazione, che a norma dell’art. 32 del regolamento comunale consiste “nella semplice domanda rivolta al Sindaco o alla Giunta se un determinato fatto riguardante la Amministrazione o un servizio comunale sia vero o se alcuna informazione sia pervenuta in merito al Sindaco o alla Giunta, o se la Giunta o il Sindaco siano prendere decisioni su oggetti determinati”, nel caso di specie are tesa a chiedere “quali azioni siano state poste in essere per porre soluzione all’annoso problema dell’interdizione al transito dei veicoli in Via Rio Persico”. Quindi, si è chiesto, come auspicato dall’anonimo, la soluzione del problema e quindi la chiusura (finalmente) dei lavori. Solo in sede di replica all’insoddisfacente risposta dell’Assessore ai lavori pubblici si è suggerito, per alleviare il problema medio tempore, di istituire un senso unico alternato, che sarà pure una banalità, ma intanto, a ben oltre un anno dalla chiusura, ancora non si vede. E forse i cittadini lo avrebbero pur gradito, visto che la soluzione appare di là da venire.
E veniamo all’incontro istituzionale! Anche qui l’anonimo lettore è impreciso. Quello che lui definisce un comunicato stampa, tale non è infatti. Si tratta di una semplice richiesta di rettifica. Il 26 agosto scorso, infatti, una testata giornalistica online pubblicava un articolo che dava conto di un incontro svoltosi presso il Comune di Teano con il candidato al senato nel nostro collegio uninominale Dott. Tommaso DE SIMONE. Si teneva solo a precisare che il titolo dell’articolo che era così concepito “elezioni politiche, DE SIMONE <sbanca> il consiglio comunale. Anche il centro destra con Lui” non rifletteva la realtà, in primo luogo perché il gruppo consiliare “SiAmo Teano” è civico e, al di là delle legittime idee politiche dei singoli suoi componenti, continuerà a preservare questa caratteristica e poi perché l’incontro in parola non era un incontro occasionale o carbonaro, ma istituzionale. Istituzionale, però, non perché promosso dal candidato che in quanto tale è sempre un privato cittadino (se non ci fosse l’anonimo a ricordarcelo ….), ma perché promosso dal Sindaco. Ci si chiede: costa tanta fatica leggere tutti i righi e non uno sì e due no? Nella richiesta di rettifica si faceva presente, come si può leggere, che “si trattava di un incontro istituzionale, organizzato dal Sindaco” che ne aveva dato comunicazione con messaggio whatsapp al capogruppo di minoranza. Così come garbatamente fece telefonicamente lo stesso Dott. Tommaso DE SIMONE, come l’anonimo pur dovrebbe sapere. In tale occasione il Dott. DE SIMONE ebbe l’accortezza di chiarire che Egli, ben consapevole di tale caratteristica del gruppo consiliare di minoranza, avrebbe avuto piacere di spiegare a tutti i componenti del consiglio comunale i motivi della sua candidatura.
Risibile, sia consentito dire, è il riferimento al verbale di tale incontro che l’anonimo vorrebbe richiedere, come se di tutti gli incontri istituzionali si dovrebbe redigere un verbale. Per stare all’inappropriato esempio dell’anonimo viene da chiedersi: perché se il Presidente della Camera di Commercio avesse avuto un incontro in Comune per discutere dei problemi del commercio locale, si sarebbe dovuto redigere per forza un verbale? Evidentemente deve esistere qualche anonima norma che lo prevede, se lo afferma con tanta sicumera un così profondo conoscitore del diritto e delle istituzioni.
Nella suddetta rettifica (e non comunicato) si è fatto anche riferimento alla “copiosa” (e non immane) “attività compiuta in appena due mesi dall’insediamento del Consiglio”. Se tale attività sia “copiosa” (capito consiglieri di maggioranza che ci accusate di ostruzionismo) o meno, l’anonimo lo lasci decidere dai cittadini, agli elettori. Quello è il giudizio che conta e non si esprime anonimamente, ma nell’urna, in questo caso sì doverosamente in forma anonima! Nessuno ha poi definito “ingrato” il compito di svolgere l’opposizione, come gratuitamente l’anonimo afferma. Avremo auspicato di svolgere l’altro ruolo, ma abbiamo accettato il compito affidatoci dagli elettori con entusiasmo. Forse darà fastidio a qualcuno, specie tra chi avrebbe ambito a farlo e non vi è riuscito? Se ne faccia una ragione.
Per quanto riguarda le non meglio precisate “richieste e … segnalazioni che si sarebbero dovute e potute fare”, forse ci è sfuggito qualcosa? Può darsi, ma chi è animato dal perseguimento del bene della Città piuttosto che criticare in maniera scomposta e immotivatamente piccata avrebbe e potrebbe aprirci la mente. Il nostro gruppo consiliare è aperto a tutte le sollecitazioni, ci si specifichino queste richieste e segnalazioni e non si preoccupi l’anonimo che noi, ove le riterremo condivisibili, a differenza sua che si nasconde nell’anonimato, non esiteremo ad apporre la nostra firma, come sempre abbiamo fatto. Non ci nasconderemo dietro la viltà dell’anonimato!
Veniamo rimproverati dall’anonimo del fatto che, essendo stati votati da coloro i quali non volevano che l’Avv. Giovanni SCOGLIO divenisse Sindaco di Teano, saremo noi stessi oggi a volere ciò, contraddice sé stesso assolvendo la “maggioranza” relativamente alle “condizioni in cui versa la Città”, affermando che la maggioranza stessa “certamente ha ben poca colpa” in merito e ci contesta di non aver eretto “barricate” nei confronti “di alcuni dipendenti che gestivano e gestiscono talune problematiche”. Orbene, se la colpa dell’attuale stato delle cose non è della maggioranza e se secondo l’anonimo la maggioranza ha fatto tutto quanto era possibile fare per alleviare almeno tale desolante stato in cui versa la Città, ma la responsabilità di tanto va ascritta esclusivamente ad alcuni dipendenti che gestivano e gestiscono talune problematiche e che non dovrebbe essere difficile anche ad un anonimo individuare, atteso che i dipendenti in servizio del Comune si contano sulle dita di una mano; non si comprende perché dovrebbe essere la minoranza a dover erigere “barricate” e non gli attuali amministratori a porre in essere, ove ciò fosse vero, tutte quegli atti che è in loro potere (e non della minoranza) adottare nei confronti di tali dipendenti presunti responsabili dell’attuale stato di cose!
L’anonimo è stato poco attento anche riguardo alla vicenda del compenso del nuovo revisore dei conti, a proposito del quale pure si è intervenuti in consiglio. Le osservazioni sul punto le indirizzi a chi ha votato la delibera non a noi.
Confonde, poi, l’anonimo tra verbale e delibera affermando “se è vero quanto attestato nel verbale della delibera di consiglio 22 del 31/8/2022”. Orbene, saprà l’anonimo che una cosa è la delibera ed altra è il verbale. All’albo pretorio sono pubblicate le sole delibere adottate nel consiglio comunale dello scorso 31 agosto, tra cui la n° 22 che riporta in maniera incompleta ed imprecisa la discussione svolta. Proprio per questo i consiglieri comunali di minoranza presenti a detto consiglio comunale hanno richiesto di ottenere copia del verbale della seduta di detto consiglio comunale (che non si rinviene nell’albo pretorio) per verificare se tali imprecisioni si riscontrano anche nello stesso verbale e ciò al fine di chiedere eventualmente l’approvazione delle postille che i singoli consiglieri comunali di opposizione riterranno di dover sottoporre al consiglio comunale in relazione agli interventi svolti in sede di approvazione del verbale stesso. Ciò posto, effettivamente è stato fatto presente che il punto dell’ordine di giorno in questione, inerendo almeno indirettamente il bilancio, andava discusso in una seduta ordinaria del consiglio e si è chiesto di porre ai voti la relativa richiesta di rinvio, anche e soprattutto per il fatto che negli atti messi a disposizione dei consiglieri prima del consiglio non si rinveniva il piano economico finanziario che doveva essere redatto dal gesto del servizio e la previa delibera di giunta di indirizzo. La maggioranza è stata sorda ad ogni richiamo, senza timore nemmeno di eventuali responsabilità contabili in cui si potrebbe incorrere, e la richiesta di rinvio ha registrato i soli quattro voti favorevoli dei consiglieri di opposizione presenti che si sono infranti contro il muro compatto dell’unanime voto contrario dei consiglieri di maggioranza. Per quanto riguarda eventuali ricorsi al TAR la politica delle carte bollate non ci riguarda e forse sfugge all’anonimo inviato che la proposizione da parte di un consigliere comunale di un ricorso al TAR contro l’Ente potrebbe determinare una condizione d’incompatibilità per lite pendente (o forse lo auspica). Nulla impedisce all’anonimo di proporre Egli coraggiosamente ricorso al TAR avverso tale delibera. Pardon! Bisognerebbe sottoscriverlo …. agli anonimi non è consentito.
L’anonimo, infine, afferma che si racconterebbe che il gruppo di minoranza avrebbe affermato che l’approvazione del bilancio di previsione 2022-2024 sarebbe stato prorogato al 31 dicembre 2022. Tale affermazione non ci appartiene e non si comprende ove e come l’anonimo l’abbia appresa.
E con questo de hoc satis! Ci perdonerà, quindi, Gentilissimo Direttore se allorquando Ella dovesse ritenere di pubblicare, come Suo diritto fare, qualche altro scritto anonimo denigratorio dell’operato del gruppo consiliare di minoranze e delle persone che lo compongono, non risponderemo, come oggi abbiamo fatto, sottraendo tempo a qualche altro atto più utile che forse, dedicando meno tempo di quello resosi necessario per questa risposta, avremmo potuto porre in essere. Non vorremo essere tacciati di nuovo di inoperosità da chi non ha nemmeno il coraggio di metterci la faccia, come ce la stiamo mettendo noi nello svolgere il compito a cui siamo stati demandati. Ma, non si preoccupi l’anonimo: SiAmo Teano …. e lo resteremo.
Con immutata stima.
Il gruppo consiliare di minoranza “SiAmo Teano”