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Il Messaggio Teano
Cratere News
FeudoDiViaAnfiteatro, XXVII – XI – MMXXIV
Gent.mi Direttori,
ogni tanto mi sveglio dal letargo e Vi disturbo.
Questa volta non posso fare a meno di raccontarVi un’avventura comune a tanti sidicini……. “dopo di aver compiuto il triste omaggio, Madonna, si ce penzo che paura! ma po’ facett’ un’anema ‘e curaggio”….
Mi perdonerete se sono stato lungo, o in alcune frasi userò termini forti, ma non potevo fare a meno.
Ero indeciso se rischiare di essere tacciato quale “millantatore di professione” oppure mettere la testa sotto la sabbia come ahimè stanno facendo in tanti e quindi soprassedere. Ho preferito la prima opzione, consapevole di essere in buona compagnia.
Prim’ ancora di scrivere a Babbo Natale o alla Befana, approfitterò della Vostra solita disponibilità.
In questi giorni tante famiglie stanno ricevendo gli auguri di Natale da parte dell’Ente, sotto forma di avvisi di pagamento dell’immondizia e dell’acqua. La mia attenzione è caduta sugli avvisi dell’acqua, inviati in modalità “due piccioni con un fava”, ovvero due avvisi in un’unica raccomandata. Li abbiamo ricevuti io e mio suocero.
Da contribuente diligente, sono andato a fotografare il contatore di mio suocero, per inviare l’autolettura e per controllare quanto riportato nelle bollette. E qui è iniziato lo sbigottimento. Hanno dato proprio i numeri.
Decido di andare a fondo alla questione. Mi siedo al computer ed invio una pec all’ufficio preposto, avente per oggetto: rimborso anni 2018,2019,2020,2021 e sgravio anni 2022, 2023 per errata attribuzione dei consumi.
E’ domenica sera.
Con mio sommo stupore il lunedì successivo, di buon mattino, ricevo a mezzo pec il numero di protocollo della mia missiva e, udite udite, nel primo pomeriggio la risposta dell’ufficio. La stessa riportava …..omissis….. “La sua richiesta di rimborso e sgravio è stata accolta, la preghiamo di inviarci copia delle ricevute dei pagamenti effettuati…… In allegato i due nuovi avvisi rielaborati per gli anni 2022, 2023”……omissis….
Ma come? La domanda di rimborso e sgravio è stata accolta e poi mi mandano altri due avvisi? Bah!! Leggo le due bollette e capisco che c’è ancora qualcosa che non va. Altri numeri, mi si perdoni il francesismo, a cazzo di cane come gli altri.
Provo a telefonare al numero indicato sugli avvisi, ma è sempre occupato. O meglio, fuori posto. Decido così di recarmi direttamente nell’orario di ricevimento presso quell’ufficio, dopo aver inviato un’ulteriore pec, in cui evidenziavo gli ulteriori errori.
E’ Mercoledì, primo pomeriggio.
Dopo una breve attesa, entro. Una gentile signora/signorina mi chiede quale fosse il problema. Espongo con dati alla mano evidenziando che c’è più di un errore nei loro calcoli.
Mi chiedono se avessi mai inviato l’autolettura, e da quella domanda capisco che non hanno mai letto le mie pec. Come una poesia da ripetere in piedi sulla sedia a Natale, mi ripetono la canzoncina: applichiamo il sistema riproporzionale che bla bla bla bla bla bla……
Inizio ad infastidirmi. Alzo anche la voce.
Non è possibile sentirsi dire che “non abbiamo i dati pregressi” oppure “noi calcoliamo così”. Davanti all’evidenza di un loro errore madornale tentano mille scuse. Mi generano un terzo avviso, ovviamente anche questo sbagliato.
Resto fermo sulla mia posizione e pretendo il rimborso e lo sgravio.
A questo punto messi alle strette, tentano “l’aiuto da casa”. Inizia una telefonata tra il mio interlocutore e non so bene chi. E’ tutto un “si, ma, ehh”; …… “ha pagato ma….. “; ……”ho visto ma non lo trovo”……
Al termine della telefonata, mi viene chiesto di ritornare il lunedì mattina successivo.
Lunedì mattina, appena passato, sono al Comune. Mi accoglie un dipendente di una ditta esterna di supporto all’ ufficio (???). Il giovanotto, al pari della collega, recita a menadito la poesia. Anche lui, è più che evidente, non ha letto le mie pec.
Come la storia del cavalluccio rosso di Così parlò Bellavista, per l’ennesima volta rispondo a quel “Scusate, ma che è successo?”, argomentando le mie ragioni e dimostrando con dati alla mano, inconfutabili, gli errori dell’Ente.
Il solerte giovanotto ripete la poesia imparata come una cantilena, sul modello di “Vincenzo mi è padre a me” di Miseria e nobiltà. Ogni mio tentativo è vano, fin quando non interviene un dipendente o tale, che evidentemente aveva compreso tutto, ma attendeva il momento giusto per intervenire. Si avvicina e chiede “di vedere le carte”.
Le mie pec non si trovano!! Dell’ufficio protocollo niente. Delle mie missive non v’è traccia. Ovviamente ne ho una copia stampata ed una digitale sul telefono. Gliele mostro tra lo sbigottimento generale.
Come il miglior Silvan, pronuncio la parola magica Carabinieri e in men che non si dica saltano fuori i documenti.
Sembra abbiano capito e procedono all’evasione della mia istanza. Mi allontano dall’ufficio per dare loro modo di operare. Al rientro il giovanotto dice di aver fatto tutto. “Rimane da pagare solo una piccola cifra di 18.03 euro” e mi porge l’ennesimo avviso.
Conto fino a 10, poi respiro profondamente e tutta la rabbia che è in me esplode. I toni si alzano. Chiedo come cazzo sia possibile continuare a perseverare. Il ragazzo mi dice che non è in grado di procedere tanto al rimborso quanto allo sgravio. Il sistema non me lo consente!!! La sua folle risposta.
Prima che potessi letteralmente mangiarmelo, interviene il dipendente o presunto tale di prima. Cerca ingenuamente di mediare. Dimentico di essere una persona educata, ed esce il miglior scaricatore di porto che è in me.
Nuntio vobis gaudium magnum: habemus papam….
L’omino si siede e mi rilascia una dichiarazione in cui è scritto che si procede allo sgravio degli avvisi idrici per errata attribuzione dei consumi. Poi mi chiede l’IBAN x il rimborso degli anni precedenti, da emettersi con opportuna determina. Mi chiede di confermargli che quanto scritto è quello da me richiesto e va a protocollare il documento.
Com’è possibile tutto questo?
Una spiegazione me la sono data, ma preferisco non divulgarla per ora. Devo procedere con degli accertamenti mirati.
Chiedo pubblicamente agli amministratori: una persona anziana, che non è in grado di far valere i propri diritti, come farà?
Come risponderà a quello che io ho catalogato come furto con destrezza che l’Ente sta operando ai danni del contribuente?
Quanti avranno pagato più del dovuto fidandosi di quelle cartelle impazzite?
Eh si, con queste bollette pazze stanno letteralmente mettendo le mani nelle nostre tasche, racimolando qualsiasi spicciolo.
Senza alcun ritegno, in barba alle più elementari regole della dottrina e senza tener minimamente conto di quanto potrà succedere. Perché ve lo assicuro, succederà.
Prima di andare via da quell’ufficio non ho potuto non buttare l’occhio sull’igiene e la sicurezza di quei luoghi. Un’attività commerciale in quelle condizioni verrebbe chiusa immediatamente, senza batter ciglio, con ammenda salata al titolare.
Dove sono i controllori?
Chi è che sta chiudendo non uno, ma entrambe gli occhi?
Come siamo caduti in basso. Che tristezza.
Che amarezza far crescere le mie figlie in un luogo che un tempo era un’oasi o peggio ancora invitarle ad andare via da questo luogo dimenticato da Dio e rovinato dagli uomini.
Signori, non è più possibile subire passivamente queste situazioni.
È finito il teatrino!!!
Agli attuali amministratori, offro a titolo completamente gratuito la mia consulenza per la soluzione definitiva del problema, a patto che i miei interlocutori sappiano almeno eseguire la cosiddetta “O” con il bicchiere.
Cari Antonio, Pasquale, nel ringraziarVi di esistere, per avermi ospitato sulle Vs pagine, Vi prometto in futuro di essere più buono e di mandarVi più spesso qualche articolo più frivolo, per rendere la vita di questo manicomio meno grigia.
La misura è ormai colma e non escludo azioni, anche eclatanti. In fin dei conti Natale è alle porte e bisognerà pure ricambiare gli auguri ricevuti.
Se non sono riusciti a farsi conoscere per lo Storico Incontro, vorrà dire che salteremo agli onori della cronaca per un altro “folle millantatore di professione”.
A quanti hanno ricevuto avvisi folli, rifacendomi al film prima citato, consiglio quanto urlava il buon Salvatore al professor Bellavista, bloccato in ascensore con Cazzaniga: Per il momento posso dirvi solo questo: Resistete!!!
Con l’affetto e stima di sempre
Luciano Passariello