Passeggiando lungo le vie di Teano, ed in particolare lungo Viale Italia, tra la banca popolare di Ancona ed il distributore Q8, lungo il lato che costeggia l’auditorium, non si può fare a meno di constatare lo stato di abbandono e di pericolo in cui versano i passaggi pedonali ed i tombini. Quest’ultimi parenti stretti delle “saittelle”. Nel gergo strettamente partenopeo, la saittella è quella sorta di feritoia che si trova alla base dei marciapiedi; feritoia il cui compito è quello di favorire il deflusso delle acque piovane ed incanalarle nei condotti fognari che si trovano appena sotto il piano stradale. Ebbene, parente stretto della saittella, è il tombino,detto anche chiusino.
Guardando con attenzione quelli rettangolari con le feritoie, è possibile rendersi conto che non vengono puliti da tempo immemorabile. Sono ormai pieni di terriccio e fogliame a tal punto che, in caso di pioggia, non saranno in grado di ingoiare neanche una goccia d’acqua. Che dire poi di quelli quadrati chiusi, che a stento si mantengono ancora in equilibro sul manto stradale, rappresentando un vero e proprio pericolo tanto per i pedoni che per gli automobilisti ? Se al loro stato pietoso, aggiungiamo anche quello dei famosi passaggi pedonali realizzati qualche anno fa con cubetti di porfido, il quadro è completo. Detti passaggi pedonali, sono oggi diventati dei veri e propri colabrodo, con rappezzi qua e là volti a coprire buche che inevitabilmente si sono aperte a causa del passaggio delle auto e dei mezzi pesanti. Vi starete chiedendo che fine abbiano fatto i cubetti divelti dal manto stradale? State tranquilli, riposano in pace sul marciapiede ai piedi dei platani. Un vero pericolo. Provate solo ad immaginare che cosa potrebbe succedere se uno di tali cubetti, finisse sotto le ruote dei tanti mezzi che transitano lungo Viale Italia. Sparato a mo’ di proiettile in qualsiasi direzione, potrebbe colpire chiunque, provocando non pochi danni. In uno degli ultimi temporali, le fogne sono letteralmente scoppiate e l’acqua è arrivata dovunque. Il custode dell’Auditorium ci informa di aver segnalato più volte alla polizia municipale la pericolosità dei tombini e dei cubetti di porfido in prossimità della struttura diocesana, ma a tutt’oggi nulla è cambiato.
Come ogni cosa, si aspetta che succeda l’irreparabile prima di intervenire. La stagione estiva volge ormai al termine e di manutenzione in questo periodo nemmeno l’ombra. Le piogge sono alle porte, e senza ombra di dubbio le fogne non riusciranno a trattenere l’acqua piovana che, come per i passati temporali finirà per allagare i camerini dell’Auditorium ed i locali di tanti altri residenti della zona. Nel frattempo, nel silenzio più assoluto, la sperimentazione del senso unico lungo le rampe vescovili, è terminata in malo modo. Fino a qualche giorno fa, il divieto di accesso era coperto, pietosamente, da un sacco nero della spazzatura ed il segnale della doppia circolazione aveva l’indicazione che la stessa era possibile solo il sabato dalle 06.00 alle 14.00. Oggi, il sacco nero è stato rimosso, e per magia è comparso un divieto di sosta. In compenso è scomparso il rettangolino bianco che autorizzava il doppio senso solo nel giorno di mercato, nelle ore indicate. Se si fosse agito cum grano salissi sarebbero forse risparmiati tanti soldini, che sarebbero potuti finire per la citata manutenzione.
Per etichettare di incapacità e/o inettitudine chi da tempo frequenta gli stessi luoghi, senza imparare/fare mai nulla di utile, si usa ironicamente porre la domanda: TANT’ANNE DINT’Ê SAITTELLE… E QUANNO ADDIVIENTE ZOCCOLA!?(Tanti anni trascorsi nelle fogne… e quando diventerai un ratto? )
E’ proprio vero, la saggezza partenopea non ha eguali.
Luciano Passariello