Abbiamo preso in prestito un detto utilizzato dai nostri avi per indicare quelle situazioni dove, il martellamento, la tenacia, l’ostinazione alla fine sono premiati con i risultati.
Il fatto di cui trattasi è quello relativo alla Piazza Unità d’Italia, oggetto ultimamente di mille proteste per l’incuria con cui sono state messe a dimora tre piante di magnolia nelle fioriere (almeno questa è la utilizzazione che presumiamo i l progettista abbia voluto dare ai tre contenitori posti alla base del monumento equestre) per la squallida sistemazione del cippo in ricordo dei 150 anni dell’Unità d’Italia, per la illeggibilità della targa toponomastica della piazza. Praticamente un vero e proprio restiling dopo qualche mese dalla sua inaugurazione.
Con un articolo pubblicato agli inizi di marzo, questo giornale lanciò una forte provocazione, raccogliendo le proteste di tanti cittadini e commercianti della zona, minacciando addirittura di sostituirsi all’Amministrazione per porre rimedio a questo squallido spettacolo e dichiarando nel contempo che, privati cittadini si erano resi disponibili ad offrire delle piante di ulivo di loro proprietà per sostituire le magnolie. Seguì una vibrante protesta da parte del consigliere Emiddio Scoglio, qualche giorno dopo, in consiglio comunale che, ripropose la minaccia di provvedere direttamente se non si fosse intervenuti prima delle festività Pasquali ed evitare di esporre questa situazione ai forestieri di passaggio per Teano o a quanti ve ne fanno ritorno per le festività Pasquali.
Ieri sera, in consiglio comunale, il consigliere Scoglio, con malcelata soddisfazione, ha comunicato di avere avuto assicurazione dall’assessore Toscano che si stava procedendo per la soluzione dei problemi denunciati e cioè, le piante di magnolia saranno messe a dimora nella Piazza Sperandeo e sostituite con altre piante di alto fusto. Le vasche saranno riempite di terriccio ed abbellite con piantine di fiori mentre il cippo sarà spostato in altra posizione, più decorosa.
Non facciamo politica e non ci interessa attribuirci la paternità delle cose che facciamo, esprimiamo solo la soddisfazione di aver sostenuto una piccola battaglia per il decoro della nostra città, per la soddisfazione di tutti, presumiamo.
Michele M.