Ormai la Redazione de Il Messaggio ha indegnamente ben sostituito i sacri confessionali delle Chiese. Ci giungono diverse lamentele di famiglie esasperate, oltre che per i figli costretti sulle seggiole di casa invece che sui banchi di scuola, anche per il fatto che l’unico sostentamento elargito loro dal Ministero degli Interni, a Teano non può essere usufruito. Parliamo dei cosiddetti buoni ristori per le famiglie, commercianti e quanti sono stati duramente colpiti dalla pandemia Covid 19. Proclami, Cinemascope, lettere strappalacrime non sono altro che mezzi vuoti e sottovuoti messi inscena da questa Amministrazione. Andiamo ai fatti. Capita che alcune mamme di famiglia, recatesi presso qualche esercente che ha aderito alla consegna di beni alimentari, dietro corrispettivo economico, ribadiamo stanziato dal Ministero degli Interni, al momento della consegna dati per usufruire del “buono ristoro” alla cassa dell’esercizio commerciale, si sono sentite dire laconicamente che avrebbero dovuto pagare di tasca propria? Motivo? Uno degli esercenti in causa, ad esempio, avrebbe un credito presso il Comune di Teano di circa 30.000,00. Né si riesce ancora oggi a comprendere quando questo credito verrà soddisfatto.
Procedure burocratiche, Servizio Economico Finanziario che non emette né determine, né mandati di pagamento e le madri di famiglia, peraltro con senso di umiliazione davanti alle casse delle attività commerciali a cercare nelle proprie tasche per racimolare qualche spicciolo onde sopperire ad una umiliazione indicibile. Situazione questa, che fa il paio con quella degli ambulanti destinatari di altre ordinanze di chiusura del mercato settimanale dietro promessa (via Facebook) di ristori da parte del Sindaco D’Andrea. Il quale, sempre via Facebook, non si degna nemmeno di rispondere a qualche post di qualche signora che chiedeva delucidazioni. Ed anche da quelle bancarelle ci giungono voci non rassicuranti. Siamo in fremente attesa di qualche altra proiezione in Cinemascope del Sindaco.
La Redazione