E, poi, danno sempre la colpa ai “millantatori di professione”! Senza nemmeno soffermarsi sul fatto che, da sempre, “Chi è cagione del suo mal, pianga se stesso“. O no? Quei “millantatori di professione”, infatti, in questi placidi giorni delle Festività Natalizie, sono stati disturbati da botti, squilli di trombe e banda musicale che annunciavano la riapertura del tratto stradale di Via Rio Persico chiuso, ormai, da un anno e mezzo. Così, all’improvviso, come un fulmine a ciel sereno, senza preavviso vengono tolte transenne e divieti e viene contestualmente pubblicata una Ordinanza del Sindaco. Sennonché un turista “millantatore di professione”, prima di fiondarsi su quella strada si accerta della veridicità della notizia. Naturalmente ben conscio che “La toponomastica di una Città si occupa da sempre della corretta denominazione dell’onomastica stradale nonché degli studi di programmazione dell’assetto territoriale. E che, grazie all’informatizzazione vengono perfezionate l’archiviazione cartografica e la gestione dei dati territoriali, anche ai fini censuari, e l’aggiornamento dell’insulario. Fondamentali strumenti di lavoro e consultazione, inoltre, sono il regolamento comunale per la toponomastica e lo stradario cittadino”. Fin qui la regola di ogni Comune che si rispetti. E bene ha fatto il turista “millantatore di professione” ad accertarsi del fatto. Si, perché il suo navigatore satellitare è impazzito!
Andiamo a leggere l’Ordinanza n. 56 del 24.12.2022 a firma del Sindaco Giovanni Scoglio. Una ordinanza, in breve, che non fa altro che riaprire (e riconfermare pari pari) quanto fu chiuso con Ordinanza n. 50 del 22.10.2021 dal Sindaco Alfredo D’Andrea. Il primo Avvocato, il secondo Medico. Ovvero il Sindaco Scoglio Ordina “la Revoca dell’Ordinanza n. 50 del 22.10.2021 e la conseguente riapertura al traffico del tratto di Strada Provinciale 329, dal ponte sul Rio Messeri fino al bivio della II Macchina – intersezione con Via dei Giusti, a partire dalle ore 8:30 del 24.12.2022”. Sic! Quindi, se sappiamo ancora leggere la lingua italiana e se abbiamo ancora qualche reminiscènza della toponomastica della Città di Teano, resterebbe ancora chiuso il tratto che va dal quadrivio Via Orto Ceraso, Via Rio Persico, Via Gradavola. Ovvero il tratto viario rimarrà ancora chiuso da quel quadrivio fino al ponte sul Rio Messeri? È Così? Quindi i lavori quale tratto di strada avrebbero interessato? Via Strada Provinciale 329 dal ponte Rio Messeri fino al bivio della II Macchina – intersezione con Via dei Giusti? E, qualora così fosse, può un Sindaco riaprire o chiudere un tratto di Strada di competenza della Provincia? In questo manicomio succedono cose da pazzi! Solo a Teano i Sindaci non conoscono la toponomastica della propria Città! Uno, D’Andrea, emette un’Ordinanza falsa (toponomasticamente parlando), l’altro. Scoglio, copia pari pari le scempiaggini del primo! L’uno diventa Presidente della Provincia e chiude la SP 329, l’altro divenuto anch’egli Presidente della Provincia, riapre la SP 329.
A questo punto nutriamo seri dubbi, che il Direttore dei Lavori, abbia consegnato report sull’esecuzione di lavori che hanno interessato ben altri tratti di strada! A questo punto nutriamo seri dubbi anche su un eventuale collaudo per l’effettiva possibilità della viabilità! A questo punto nutriamo seri dubbi sull’appalto e sul sub appalto e sulla conseguente regolarità della consegna dei lavori stessi! Infatti sembrerebbe che la Ditta originaria che avrebbe dovuto eseguire i lavori di ripristino dell’impianto fognario, non sia la stessa che avrebbe consegnato i lavori. È così? Una cosa è certa, la vicenda della chiusura di Via Rio Persico, miracolosamente aperta all’improvviso, è ammantata da una coltre di nebbia fitta per la qual cosa necessita l’accensione, da parte dell’(A)mministrazione di potenti fari antinebbia. Basti pensare che fu coinvolta anche la Soprintendenza e sui suoi nulla osta non è dato sapere. Così, come dicevamo, per il collaudo di quanto consegnato. E, pensare che, leggiamo dalle cronache locali, qualcuno rispolvera l’idea di dedicare una Via Cittadina in perenne memoria all’On.le Vincenzo Mancini. Sembrerebbe infatti che esista agli atti tutta la documentazione ufficiale per tale intestazione. Evidentemente, quei Politici di allora, non avrebbero mai immaginato di lasciare in eredità dei “nipoti-amministratori” che ignorano persino la Toponomatica della propria Città! Come potrebbero, quindi, intestarGli una Strada? In questo manicomio succedono cose da pazzi! Solo a Teano i Sindaci non conoscono la toponomastica della propria Città!
Pasquale Di Benedetto