“L’abito non fa il monaco” sappiamo che sta a significare che l’apparenza molte volte non corrisponde alla realtà; perciò bisogna essere cauti nel giudicare gli altri. La versione latina corrispondente a questo proverbio è “In vestimentis non est sapientia mentis“, che tradotto letteralmente significa “la saggezza della mente non risiede negli abiti”. È tutto un riempirsi la bocca di compiacimenti per avere le proprie origini nell’Antica Teanum Sidicinum. Con la conquista romana, Teano divenne quindi municipio romano (Teanum Sidicinum) con propria monetazione. Ottenne lo stato di colonia sotto Augusto. In questo periodo, di grande sviluppo urbanistico, si estese dalla sommità del colle verso la pianura, e si arricchì di edifici pubblici: un anfiteatro, un foro, un teatro-tempio di età tardo repubblicana e ampliato nella media età imperiale, con capienza stimata a circa 5000 persone, templi e strutture termali. Apoteosi, orgasmi dell’animo e dell’orgoglio, levitazione di noi Teanesi…, indegni eredi di tanta magnificenza. Vogliamo partire da qui, invece, per esprimete tutti i nostri sentimenti di “indecenza”, “disgusto” e “vergogna” rispetto a quanto siamo costretti a vedere già solo quando cominciamo a percorrere Via Santa Monica, altrimenti detta Maiorisi, appena lasciata la SS6. Rallentiamo increduli la nostra marcia e, causandoci quasi un doloroso torcicollo, guardiamo inorriditi e schifati a destra e a manca della strada. Sacchetti di plastica chiusi per contenere tutto il loro prezioso carico di rifiuti umidi e, quindi, perfettamente allineati lungo i cigli della strada; palette di plastica variopinta; fazzolettini di carta; lembi di carta plastificata svolazzanti; resti sminuzzati di arredi. Un accumulo schifoso di rifiuti che hanno perfettamente sostituito le righe bianche che delimitano la carreggiata e che ci accompagna fino all’ingresso della Città. Un cartello (?) Città dello Storico Incontro. Incontro di che? Di ogni forma di umana schifezza, di ogni umana inciviltà, di ogni umana barbarie. Incontro di “indecenza”, “disgusto” e “vergogna”! Missione 09 e relativi programmi (DUP 2020-2022): “Le funzioni attribuite all’ente in materia di gestione del territorio e dell’ambiente hanno assunto una crescente importanza, dovuta alla maggiore sensibilità del cittadino e dell’amministrazione verso un approccio che garantisca un ordinato sviluppo socio/economico del territorio, il più possibile compatibile con il rispetto e la valorizzazione dell’ambiente. La programmazione, in questo contesto, abbraccia l’amministrazione e il funzionamento delle attività e dei servizi connessi alla tutela dell’ambiente, del territorio, delle risorse naturali e delle biodiversità, la difesa del suolo dall’inquinamento, la tutela dell’acqua e dell’aria. Competono all’ente locale l’amministrazione, il funzionamento e la fornitura dei diversi servizi di igiene ambientale, lo smaltimento dei rifiuti e il servizio idrico”.
Non lo abbiamo né concepito, né redatto noi il DUP del Comune di Teano. E, siccome “scripta manent”, non possiamo nemmeno essere tacciati di essere promotori di falsità o, come si dice oggi, fake news. Né possiamo essere tacciati di applicare lo spergiuro perché nella seduta di insediamento (articolo 50, comma 11, del D.Lgs 267/2000) è il Sindaco che presta giuramento, dinanzi al Consiglio Comunale, cioè innanzi a tutti i Cittadini! O no? E cosa giura il Sindaco? Giura di osservare lealmente la Costituzione Italiana. Particolarmente, in questo caso, l’Art.9. Ora, di fronte a questo scempio fin qui descritto, in primis ci sovviene che “In vestimentis non est sapientia mentis“, in secondo luogo ci sembra di trovarci di fronte ad uno “spergiuro” nei confronti della Costituzione ed al “tradimento” del proprio mandato. In più qualora i Cittadini Teanesi non fossero affaccendati in altri seri problemi, potrebbero attivare una class action a tutela della propria immagine, dignità e rappresentatività anche storico-culturale.
Il Direttore