L’autore, il professore Giulio De Monaco, grande conoscitore della nostra terra, della nostra città e della sua storia, in questa occasione ha voluto andare oltre, infatti se con “L’orgoglio dei Sidicini” ebbe a scrivere un libro erudito sulle radici italiche, etrusche e poi romane della nostra Teano, un frastagliato percorso culturale tra fonti storiografiche, monete e monili, vasellame e necropoli che raccontano di guerre, passaggi di eserciti e di influenze politiche che hanno interessato la collina su cui oggi abitiamo, con “Teano le porte del sole” , per sua stessa ammissione, ha voluto fare un passo più ardito e rischioso, senza rete, avventurandosi nel mondo affascinante e non del tutto noto del nostro ameno territorio, abitato dagli Ausones, dagli Osci, percorso e frequentato da Etruschi, Greci e da altre importanti genti dell’Italia antica.
In età ellenistica si ricorse a un’altra sottile differenziazione , servendosi del latino Osci per giustificare il processo insediativo , in un’area periferica della regione, di un altra nazione separata della Campania: i Sidicini. Il che dovrebbe spiegare l’etimo etnico da seditio = scissione , separazione. Per niente convincente per diversi motivi che esulano dalla trattazione dello scritto.
I Sidicini si insediarono nelle contrade dell’alta Campania, dove in seguito edificheranno Teanum , loro centro di riferimento politico , militare, religioso, commerciale. Sempre conservando il peculiare carattere distintivo di un popolo forte, agricolo e guerriero. Oltre la progressiva e incisiva romanizzazione. Sembra, comunque, che il tutto sia avvenuto nel corso del VI secolo a.C., in modo piuttosto graduale, in assenza, quindi, di un fenomeno di immigrazione massiccia. A partire dal VII secolo a.C. le testimonianze archeologiche si fanno più interessanti e abbondanti.
Esplorazioni svoltesi intorno al 1980 in Taverna di Torricelle hanno consentito denotare in quest’area, VIII – VII secolo a.C. elementi dell’interessante cultura ausone-aurunca, dalla purtroppo infelice frammentarietà conoscitiva . La collocazione stessa delle due stipi votive, venute in luce in seguito a scavi e la loro prossimità a impetuosi torrenti , hanno fatto ipotizzare l’esistenza di un santuario rurale , consacrato a una divinità femminile, rapportata agli Ausones " Popoli delle fonti".
Nel corso del secolo successivo, in piena età arcaica, la regione comincia a essere occupata dai Sidicini. Un’organizzazione di tipo pagano-vicanica, con villaggi segnalati da piccoli nuclei di necropoli caratterizza, almeno nel VI secolo a.C., il territorio occupato da questo popolo di stirpe italica e di lingua osca. I rinvenimenti di Terragnano, Pugliano e Valle d’Assano, a sud-ovest di Teano, come pure quelli di Torricelle, a sud-est della città, risalgono all’inizio del VI secolo a.C. o, forse, addirittura alla fine del secolo precedente. ……..
“Ho preferito narrare di quando questi ammennicoli Teano, l’immensa, versatile, splendida, polietnica, ricca Teano dei Sidicini li aveva davvero e pure di una certa grandiosità estetica e scenografica.
Così conclude De Monaco, quasi a volere affidare il suo ultimo lavoro alla sensibilità di chi ne può fare una ulteriore testimonianza da trasmettere alle nuove generazioni.
Antonio Guttoriello