Le attuali 14 sedi dei giudici di pace, tra cui quella di Teano, distribuite capillarmente su tutto il territorio provinciale, saranno ridotte a sole due sedi: Caserta e S.Maria C.V. che assorbiranno quindi tutte le competenze territoriali e le risorse umane (magistrati onorari e personale). Le competenze che prima facevano capo all’ufficio di Viale Italia, saranno dirottate sulla sede di S.Maria C.V.
Tutto parte dalla necessità di razionalizzare la spesa della giustizia e garantire una maggiore efficienza dei Tribunali che avranno a disposizione almeno il 50% del personale proveniente dalle sedi degli uffici del giudice di pace soppressi. L’ultimo rilevamento effettuato dai tecnici ministeriali ha stabilito che, nessuna delle sedi soppresse avrebbe i requisiti necessari per evitare l’accorpamento : il numero di cause realmente svolte e un bacino di utenza superiore ai 100mila abitanti. Questo il proposito della misura in fase di attuazione ma, si apprende anche che, le sedi soppresse potrebbero essere mantenute a condizione che, entro 60 giorni, gli enti locali dichiarino di accollarsi l’intero costo di funzionamento ed erogazione del servizio, compreso quello per il personale di servizio, fatta eccezione per quello dei giudici onorari.
Per realizzare questa alternativa è prevista la possibilità di costituire consorzi tra enti locali.
Cosa intenderà fare la nostra amministrazione Comunale? I disagi per la collettività sarebbero notevoli e quindi un consorzio tra i comuni confinanti potrebbe essere una possibile alternativa alla soppressione dell’attuale struttura, creare cioè un piccolo distretto che, a titolo di esempio, comprenda oltre a Teano (Roccamonfina, Caianello, Vairano Patenora, Pietravairano, Riardo, Pietramelara, Francolise, Carinola). Un problema di vita pratica, giornaliera che coinvolge pienamente la politica ed in questo senso sarebbe auspicabile che, i componenti dell’ordine forense che occupano i banchi del consiglio comunale, doppiamente interessati alla vicenda, esercitino ogni più utile pressione per scongiurare quest’altro scippo ai danni dell’intera collettività.
Intanto si apprende che qualche amministrazione comunale ha già provveduto a fare approvare dalla propria Giunta un documento con cui si decide di avviare ogni iniziativa per evitare la chiusura dell’Ufficio di Pace (Piedimonte Matese). Saremo asnche in questo caso, buoni ultimi?
Rosa Chirico