Ci risiamo. Questa volta è Claudio Gliottone con il suo accorato intervento dal titolo “Teano: Fior di ……lota!” a provocare un nostro intervento sulla condizione “igienica”, sì “igienica” di Teano. Prima ancora fummo costretti a leggere pezzi come “La collina della Vergogna!!! Seconda parte” del 10.09.2020; poi, fu la volta di “L’erba di Via Gradavola e Abenavolo ( e altri mille posti) sarà mica la faccia della stessa medaglia?”; a seguire, “La rivoluzione ecologica è iniziata e mo?” di Carlo Cosma Barra; prima ancora l’intervento di Massimiliano Stefàno: “Teano, Teano sta semp là, tutta sporca e chen e munnezz e nisciun a pò guardà”. Tutti articoli, puntuali, documentati e corredati persino di fotografie! Dicevamo, siamo adusi ad osservare, contestualizzare e, poi, eventualmente dire la nostra su una data argomentazione. Ebbene, la misura è colma. Abbiamo osservato e letto fin troppo sulla condizione “igienica” del territorio teanese. L’igiene è una scienza che si occupa della salute; essa ha come obiettivo il mantenimento, il potenziamento e la promozione della salute del singolo individuo e della collettività. L’igiene fa parte delle scienze mediche ed è una branca della medicina. L’igiene ambientale riguarda quell’aspetto dell’igiene che mira e si interessa di tutela della salute negli ambienti di vita, ovvero nei diversi contesti in cui le persone trascorrono la loro vita non lavorativa, intesi come spazi aperti. Argomento di cui il Sindaco non ha bisogno di ulteriori delucidazioni, poiché, essendo egli Medico, ne ha ben contezza e ne ha sicuramente un bagaglio culturale e professionale che non ha certamente bisogno di altre menzioni. E, proprio per questo, non ci permetteremo mai di dargli consigli, anzi abbiamo tutto da apprendere in materia. E lo facciamo già quando entriamo a Teano via Torricelle, dove ci accolgono ai lati di ambedue le carreggiate, cumuli di immondizia disonorevoli al solo vederli! Si chiamano cartolina da visita. Ora a ben vedere le fotografie a corredo degli scritti di C. Gliottone, di C.C. Barra o di M. Stefàno, non c’è che da attendersi un’altra “terra dei fuochi”. Così, tanto per non essere da meno di altre realtà geografiche della Campania. E, sempre per non essere tacciati di parte o strumentali, anche in questo caso, ci siamo andati a leggere le mirabolanti intenzioni dell’Amministrazione in questo settore. Quel Documento Unico Programmatico (DUP) 2020 -2021. Così specificatamente alle “Risorse destinate a missioni e programmi 2020-22 per titoli – Sviluppo sostenibile e Tutela dell’Ambiente”, leggiamo che: “Le funzioni attribuite all’ente in materia di gestione del territorio e dell’ambiente hanno assunto una crescente importanza, dovuta alla maggiore sensibilità del cittadino e dell’amministrazione verso un approccio che garantisca un ordinato sviluppo socio/economico del territorio, il più possibile compatibile con il rispetto e la valorizzazione dell’ambiente. La programmazione, in questo contesto, abbraccia l’amministrazione e il funzionamento delle attività e dei servizi connessi alla tutela dell’ambiente, del territorio, delle risorse naturali e delle biodiversità, la difesa del suolo dall’inquinamento, la tutela dell’acqua e dell’aria. Competono all’ente locale l’amministrazione, il funzionamento e la fornitura dei diversi servizi di igiene ambientale, lo smaltimento dei rifiuti e il servizio idrico”. Per la Tutela e recupero ambiente sono stati previsti Euro 169.500,00 per il 2020, Euro 675.956,89 per il 2021 ed Euro 159.500,00 per il 2022. Cosa si farà con questi fondi, non è dato sapere. Fatto sta che, allo stato, cioè a fine 2020, parlano le fotografie fin qui pubblicate. O ci sbagliamo? Aspettiamo smentite. In quanto ai cittadini Sidicinum, ovvero a quelli Sudicinum, l’Amico Gliottone, nel suo lucido ragionamento di ordine “storico-sociologico” si è giustamente soffermato su quelle che erano e furono le “……epoche storiche diciamo “la civiltà greca”, la “civiltà egizia”, “la civiltà persiana”, “la civiltà romana” e così di seguito; son passate alla Storia non solo per le Piramidi, o il Colosseo, o le tombe etrusche, per intenderci. Lo hanno fatto per un coacervo di sviluppo sociale, culturale, artistico, organizzativo, politico, giuridico che ha generato una “civiltà”, della quale ha goduto la intera umanità, in ogni parte del mondo….”. Ebbene, l’amico Claudio, il quale, al contrario di noi, è delicato, attento nella Sua esposizione, ha dimenticato di ricordare che durante la “civiltà romana”, gli antichi latini, così solevano sentenziare: “de rustica progenie semper villana fuit”. E, tra questa rustica progenie, non solo bisogna annoverare coloro, ahimè, per usi, costumi e tradizioni, non prediligono leggere ed eventualmente vergognarsi, ma bisogna annoverare anche coloro che si ergono a paladini di un ecologismo di maniera……..
Pasquale Di Benedetto