Cosi cantava Pino Daniele. Ma si riferiva al mare.
Da settimane sono bersagliato un po da tutti. ” Perchè non scrivi della spazzatura?” Nun te vuò mett contr u sindac è”. La mia risposta è sempre la stessa. Perchè nessuno di voi lo fa? Quando accettai di scrivere per questo giornale, in virtù di un impegno di riconoscenza verso la creatura del compianto direttore, fui chiaro: ” do 10 mani per avviare il progetto, non posso scrivere di politica e appena il progetto cammina da solo, tolgo il disturbo” . Ma siamo ancora qua e io farò l’ennesimo errore della mia vita, scrivo di politica e avrò più nemici e pagherò come sempre conseguenze. Ma vi confesso che un’immagine ha turbato la mia coscienza. Un bambino bellissimo che guarda avanti mentre in passeggino costeggia un cumulo di rifiuti, stipato in un platano secolare. ” Un colpo al cuore” .
Da quell’immagine ho scelto di non tacere e sputare il veleno ( con gli articoli di questi giorni) sperando davvero sia da stimolo per tutti ( poi toglierò il disturbo per altri 10 anni), sperando sia occasione di confronto e anche scontri, ravvivi il dibattito, sproni chi è delegato a “fare”. La questione spazzatura a Teano paga lo scotto delle riforme che sotto la postilla ” di efficienza ed economicità” , dal decreto ambiente del 2006, hanno prodotto solo carrozzoni. Prima a Teano credo facessero tutto non più di 5 operai a mano e con qualche lambretta e un camion. Ma questa è un altra storia ( e ci ritornerò) . Veniamo al dunque.
LA CITTÀ È SPORCA, sudicia , puzzolente e la raccolta non funziona. Questa è l’amara realtà. Ebbene sappiate una cosa sola: la colpa è della mediocrità della politica locale. Sempre lei. Non si scappa. Quella degli ultimi 10 anni. Non me ne voglia nessuno. Mi viene da ridere quando qualcuno con orgoglio rivendica: ” quando c’ero io la città era più pulita” . Certo e questo va riconosciuto , l’impegno personale e la costanza mostrava risultati migliori. Ma davvero il compito della politica in questa città è quello di controllare che il camion passi a raccogliere? O meglio: è solo quello o questo dovrebbe essere un ruolo marginale da esercitare solo dopo che chi è preposto al controllo ( i dirigenti ) , non lo esercita o lo fa con scarsi risultati? ( ricordo sempre con affetto quando un vecchio sindaco “bestemmiando” affettuosamente il Santo che da il nome ad una frazione, diceva: “sono uscito alle 5 di mattina, con la mia macchina per assicurarmi che raccogliessero tutto mentre tu dormivi “) . La politica deve programmare come rendere efficiente il sistema. Analizziamo allora solo gli ultimi anni.
L’amministrazione Di Benedetto in 5 anni non è riuscita a portare a compimento una gara dei rifiuti. Ci ha provato alla fine del mandato e vuoi per sfortuna o vuoi per altro, non è riuscita a concluderla. Ha lasciato un ufficio strategico, quello all’ecologia , con un solo dipendente prossimo alla pensione. Ha chiuso senza riaprirla l’isola ecologica. Però controllava che il camion passava. Di contro riconosco da sempre che Di Benedetto ha realizzato un bando sulla gara dei rifiuti fra i migliori D’Italia. Non nel circondario, ma D’Italia. Che è stato innovativo e fermo e ha indirizzato le politiche del comune in senso ecologico , anche contro le proteste che lo resero impopolare. Si annullarono sagre e si fecero polemiche ricordo.
Forse quella scelta andava mediata e diluita nel tempo ( ma questo è un mio pensiero che potrebbe essere sbagliatissimo) , ma eravamo di fronte ad una scelta chiara e giusta. La sua sensibilità ecologica e la sua azione amministrativa positiva in questo campo, sono fuori discussione. Ma alla fine devi fare il bilancio. Ed il bilancio è negativo, al di là dei buoni propositi. Il sistema non si reggeva in piedi. Quando Di Benedetto ha finito la sua sindacatura non c’era più un ufficio ( il dipendente andava in pensione di lì a poco) , non c’era una gara sui rifiuti, non c’era l’isola ecologica . Tutte cose che al suo insediamento c’erano nel bene o nel male. Poi viene D’Andrea. Direte che lo difendo sempre , però i fatti dicono che su questa questione ha svolto il ruolo che dovrebbe essere dei politici. Approvare un capitolato ( non ebbi remore a dire al sindaco che lo ritenevo un piccolo passo indietro rispetto alla progettazione di Di Benedetto che già avevamo) e pretendere l’attuazione della gara e portarla a compimento . L’importante in politica è decidere. Si è deciso in due anni, che potrebbero sembrare tanti ma non lo sono. Si potevano sicuramente accorciare questi tempi. Ma oggi la città ha un capitolato, una ditta che deve eseguirlo per 3 anni e regole certe per chi deve controllare. Ha approvato la consulta sui rifiuti che dovrebbe aiutare a controllare ed ha aderito alla rete rifiuti zero.
Da voci ( che io non ricordo di aver letto nel capitolato che lessi frettolosamente) , pare che la nuova ditta dovrà ripristinare anche l’isola ecologica. Si aggiunge inoltre lo spazzamento e il taglio dell’erba. L’ufficio resta scarno e ormai manca definitivamente il personale. E perche va tutto così male? Perchè la crisi politica che investe questa amministrazione si ripercuote inevitabilmente sulla gestione della città. Siamo una città senza giunta. Siamo una città senza deleghe ai consiglieri. Siamo una città che fa prevalere il marciume delle strategie della vecchia politica. Distruggere, soprattutto quando qualcosa si fa. Vi confesso che mi sarebbe piaciuto sentire qualcuno che dicesse ” Sindaco, la città fa schifo, la raccolta non funziona, ma da domani mattina ci trova al comune dalle 8:00 di mattina a completa disposizione per affrontare questa fase che ormai è emergenziale, offrendo il nostro contributo.Ci dica solo cosa dobbiamo fare.” Riguardatela questa foto e questo bambino e chiedetevi se siete degni rappresentati di quel bambino. Contenti voi. Con affetto
Massimiliano Stefàno