Ieri sera, verso le ore 19,30, Paolo uno dei due proprietari dell’affermato pastificio artigianale in viale S.Reparata, dopo una lunga e faticosa giornata di lavoro, ha spento i macchinari del laboratorio di produzione, abbassate le saracinesche e si è diretto verso casa, in contrada Sangiulianeta.
Ma aveva dimenticato qualcosa al negozio ed ha dovuto fare ritorno a Teano,. Giunto all’ingresso del negozio ha subito notato la saracinesca alzata e la porta del laboratorio aperta. Non ci ha messo molto a realizzare che qualcosa era accaduto o stava accadendo ed ha allertato subito il 112 dei carabinieri.
L’arrivo dei militari, che hanno fatto irruzione nei locali, non è servito se non a verificare che all’interno non c’era nessuno ma non hanno escluso che prima poteva essersi introdotto qualcuno. Difatti alcuni segni di effrazione stavano ad indicare una forzatura ai danni delle due porte di accesso.
Da un primo sommario inventario delle cose e della situazione della cassa, non sono emerse sottrazioni né del prodotto specifico del pastificio, cioè confezioni di pasta, confetture, bottiglie di vino e quant’altro e ne tantomeno il contenuto della cassa..
Cosa sarà successo? E’ verosimile che i malviventi hanno tentato di portare a segno il colpo del sabato serai ma poi qualcosa deve averli allarmati e sono scappati. Questo farebbe supporre che un complice deve aver seguito Paolo fino alla sua abitazione e poi, quando si è accorto che lo stesso stava per rientrare al negozio ha avvertito il complice tramite cellulare, il quale si è dato prontamente alle gambe. Una ricostruzione più che plausibile, altrimenti non si spiega come sia stato possibile, a quell’ora, agire indisturbati e scappare senza che nessuno si fosse accorto di niente, stante la vicinanza con il ristorante pizzeria che a quell’ora cominciava ad essere molto frequentato.
Ci risiamo a raccontare l’ennesimo episodio che non sappiamo se catalogare nella delinquenza comune, quella classica o la nuova delinquenza alimentata dal bisogno e dalla nuova povertà.
A.Lepre