La notizia era nell’aria da tempo, sono anni che si parla di questo progetto ma la modifica della Champions avvenuta anni fa ed il nuovo format che dovrebbe arrivare nel 2024, si pensava che avessero messo a tacere la fame dei tanti big club Europei. Invece no! Come un fulmine a ciel sereno arriva nella giornata di domenica la notizia che 12 club europei hanno dato vita ad una SuperLega e dal comunicato si evincono le squadre che ne faranno parte…“AC Milan, Arsenal FC, Atlético de Madrid, Chelsea FC, FC Barcelona, FC Internazionale Milano, Juventus FC, Liverpool FC, Manchester City, Manchester United, Real Madrid CF e Tottenham Hotspur hanno tutti aderito in qualità di Club Fondatori. È previsto che altri tre club aderiranno come Club Fondatori prima della stagione inaugurale, che dovrebbe iniziare non appena possibile”. In poche parole che cos’è questa SuperLega: un campionato formato dalle società più ricche d’Europa che vi partecipano sempre di diritto.
La prima considerazione riguarda l’aspetto economico. Non è un caso che il progetto abbia subito un’accelerazione clamorosa con l’avvento della pandemia. Quest’ultima si sa che ha fatto crollare i proventi delle società sportive, stadi chiusi, aziende sponsor in crisi ecc…Ovviamente però, se andiamo a vedere chi sono le 12 squadre, ci accorgiamo che togliendo le squadre Inglesi (il 50% delle attuali fondatrici) ci sono tre italiane e tre spagnole. Ovviamente sarà un caso che queste squadre sono fortemente indebitate e che con la pandemia hanno accumulato circa 1,2 mld di perdite al netto delle plusvalenze? A questo punto mi è venuto in mente ( sono molto malizioso lo so) che le italiane e le spagnole, sono le squadre più disastrate dal punto di vista finanziario (eccezion fatta per l’Atletico Madrid). Le italiane sono stracolme di debiti e, per di più, le Milanesi hanno proprietà o transitorie (Milan) oppure in grave crisi (Inter). Un discorso a parte merita invece la Juve che, con l’operazione Ronaldo (quello che si sarebbe ripagato con le magliette) è praticamente costretta ogni anno a fare operazioni di finanza creativa con le plusvalenze (operazioni che per una società normale prevederebbero il carcere con la condanna di falso in bilancio ma, dato che il valore dei calciatori non è definibile come un bene qualsiasi, la magistratura non può metterci le mani). Non stanno certamente meglio le due spagnole che si sono spartite Champions e palloni d’oro negli ultimi dieci anni (Barca e Real), hanno più debiti loro con le banche che la questione Alitalia a confronto sembra una bazzecola. Detto questo, quale metodo migliore per mettere una pezza a tutte queste cattive gestioni? Creiamo un giocattolo ancora più ricco (circa 2 volte l’attuale Champions) e ce lo pappiamo solo noi, senza dare nulla ai pezzenti. Un’azienda sana ovviamente avrebbe avuto una gestione più accorta, avrebbe cercato di ridurre i costi e tenerli in linea con il fatturato e, per chi mi conosce, non parlo del Napoli di De Laurentis, da sempre accusato di pensare solo al bilancio ma, del Bayern Monaco, la detentrice della Champions, non del Poggibonsi!!! Non è che l’attuale calcio sia tratto dal libro cuore siamo onesti ma, c’è un però! L’attuale calcio rimane ancora in grado di far sognare i tifosi perché? Perché una squadra media di Serie A (prendiamo l’Atalanta ad esempio) che semmai ha fatto per anni l’ascensore dalla B alla A, con un progetto serio, in due tre anni è entrata in Europa dalla porta secondaria (Europa League) e da due in quella principale (Champions League) e ad Agosto 2020, a 1′ dalla fine del suo quarto di finale, stava per eliminare gli sceicchi del Psg e avrebbe raggiunto la semifinale… si l’Atalanta, squadra di una città di 120’000 abitanti (poco più di Caserta) che va a giocarsi il trofeo per club più ambito al mondo contro mostri sacri come Bayern e City. Ebbene, con la SuperLega questo non potrà più accadere, perché le società fondatrici parteciperanno sempre e comunque (la Juve del 2006 vi avrebbe partecipato lo stesso) anche retrocedendo in B.
Questo è quello che volete? Non vi è bastato mangiarVi la pecora con tutta la lana?
Non se ne chiami fuori da questo pastrocchio l’Uefa, in quanto il fair play finanziario tanto pubblicizzato alla fine è stato accantonato perché i petroldollari degli sceicchi facevano comodo a tutto il movimento e, le società che in questi anni hanno rispettato le regole, possono “fregarsi” come fanno i cittadini onesti che abitualmente pagano le tasse, per poi venir derisi dagli evasori che vengono salvati dal condono di turno. Jurgen Klopp, l’allenatore del Liverpool ha da poco ribadito quanto detto nel 2019 che, nel caso in cui venga confermata la Superlega e vi parteciperà la sua squadra, lui darà le dimissioni.
Ecco, ci auguriamo che in questa occasioni vengano fuori tanti Jurgen Klopp e pochi Andrea Agnelli.
Marco Guttoriello