…è la frase che il 7 ottobre del 1541 Carlo V, in visita ad Alghero, pronunciò sbrigativamente dal balcone del palazzo d’Albis elevando, senza specifici meriti, al titolo nobiliare di “cavaliere” un numero spropositato di sudditi.
Abbiamo già ricordato anni fa questo paradossale episodio, divenuto comunque emblema di decisioni prese con fretta e senza ponderazione ma soprattutto platealmente, a proposito della smania elargitoria di cittadinanze onorarie e diplomi di merito che si impadronì dell’allora sindaco D’Andrea.
Non si conosce però con precisione a chi e perché fosse rivolta quella promozione, se ad un gruppo di cittadini distintisi in una improvvisata corrida per la mattanza di 200 animali eseguita per garantire l’approvvigionamento delle navi; a tre illustri algheresi per essersi uniti alla spedizione verso Algeri; o, cosa più imbarazzante, a tutta la gran folla che ai piedi del balcone richiedeva a gran voce titoli nobiliari, ma solo per sbarazzarsi del fastidio e potersi dedicare velocemente allo assolvimento di una improvvisa urgenza fisiologica!
“Todos Caballeros” ci sembra siano stati recentemente nominati tutti i Consiglieri comunali di maggioranza, a nessuno dei quali è stata negata l’attribuzione di “incarichi”.
Non sappiamo se secondo predisposizione, se secondo dimostrate capacità, se secondo connaturate attitudini, se secondo affinità elettive o via discorrendo.
Ci sembrano solo quantomeno strani gli abbinamenti degli incarichi assegnati, tipo “pari opportunità e cimiteri”; “agricoltura, sicurezza e pubblica illuminazione”; “rapporti con le frazioni e spazi verdi”. Ci colpisce infine la quantità, la varietà e la… “sobrietà” della delega “ecologia, democrazia partecipativa, attuazione del programma, politiche per la implementazione degli spazi aggregativi e sociali, rigenerazione urbana, digitalizzazione, demanio e patrimonio”!!!!!!!!
Quante belle parole!!! Manca solo la “periegesi transustanziale del Procopio” ed il dado è tratto!
Non esprimiamo assolutamente giudizi di merito, ma solo di chiarezza e comprensibilità.
E tanto ci basta.
Grande apprezzamento ci sentiamo invece di esprimere per la iniziativa del “Festival dell’Unità d’Italia” che impegnerà il Comune, l’Istituto U.Foscolo e l’ IPSSART, tesa alla valorizzazione “culturale” del nostro patrimonio storico e artistico: dal comunicato in merito diramato ci sembra che abbiano le idee ben chiare sia il Sindaco Scoglio che il Preside Mesolella e l’Assessore Bovenzi.
Mi permetto di suggerire anche a loro una idea che, finora inascoltato, vado predicando pubblicamente da anni ed anni: la istituzione di un Premio Giornalistico Nazionale per il migliore articolo pubblicato annualmente in Italia sul tema del Risorgimento. Ci sarebbe un sicuro ritorno sociale ed economico d’immagine e di sostanza notevole.
“Fusse ca fusse la vorta bbona!?!!?” era il tormentone televisivo creato da Nino Manfredi negli anni 60.
Mi piace crederlo.
Claudio Gliottone