Egregio Direttore,
all’atto di insediamento della nuova amministrazione mi ero riproposto, dal momento che il clima politico necessariamente doveva essere cambiato (sic!), di calmare lo spirito guerriero che “entro mi rugge” e di guardare le faccende politiche teanesi con distacco e curiosità, cercando ove possibile di non commentare le posizioni dei protagonisti in campo. Ma come è ben noto di buoni propositi è lastricato l’inferno e dunque eccoci qua! In verità l’occasione mi è data da un articolo pubblicato sul Messaggio on line da parte della Minoranza Consiliare e pure un articolo de Il Mattino di Caserta con commento sempre della detta compagine politica. L’occasione era troppo ghiotta per continuare a tacere! Ma veniamo a noi.
L’articolo ha ad oggetto, da un lato la famosa convenzione obbligatoria per la costituzione dell’Ato, dall’altro la creazione della famosissima consulta dei commercianti invocata legittimamente dalla nota associazione Ascomart. A primo impatto ho avuto l’impressione che gli scriventi avessero non poca confusione circa gli argomenti trattati, impressione che scorrendo gli articoli si è tramutata in sconfortante certezza. Non voglio entrare nel merito specifico dell’argomento, ma utilizzare lo stesso per dipingere i connotati dell’azione politica che ( ahime!) la Minoranza continua a condurre.
Ad avviso di chi scrive, le note dolenti segnalate dai consiglieri di opposizione devono necessariamente cedere il passo alla vacuità dei risvolti pratici che condurrebbe la valutazione sui motivi di doglianza stessi. Cercherò di essere più chiaro nel concetto: se per un anno e mezzo ( questo mi sembra più o meno il lasso temporale dall’insediamento ad oggi) l’azione amministrativa dei Consiglieri si riduce al solito e capzioso chiacchiericcio da bar, condito da articoli giornalistici che hanno a che fare più con la cronaca rosa che con l’impegno politico, allora c’è ben da stare preoccupati, e altrettanto preoccupati dovrebbero essere coloro che hanno riposto in loro le proprie preferenze e speranze.
Delle continue lamentele sui tempi, sui documenti non messi a disposizione, sulla mancata condivisione dei progetti o dai tradimenti ( oops quelli appartengono proprio alla Minoranza qualcuno mormora negli ambienti comunali !!) da parte del Governo Di Benedetto e chi più ne ha ne metta, si è capito sino alla noia. Tuttavia quello che non si è capito e che più mi fa stare preoccupato, è che la Minoranza consiliare, e spero di sbagliare, non ha ancora compreso o deciso ( il grado di preoccupazione lo misuro anche dal verbo che si sceglierà) quali cose vuole fare da grande. Ovvero deve decidere, e lo deve fare rapidamente, se vuole partecipare per quello che le compete a creare l’azione amministrativa di questo paese, o preferisce continuamente piangere sulle occasioni mai venutesi a concretizzare per colpa altrui.
Puntare il dito verso la Maggioranza per dire: “loro hanno fatto e non ci hanno dato”, oppure: “loro non hanno fatto”, ha tanto il sapore del comportamento di quel bambino dispettoso che, non invitato a giocare da quelli più grandi, ruba il pallone e scappa via interrompendo il gioco.
Lo so è un concetto molto triste e al tempo stesso allucinante, ma ritengo che la Minoranza stia abdicando ai propri compiti.
Scappare dal Consiglio Comunale, quando la maggioranza aveva preparato un documento, scaricando quindi le responsabilità politiche di una decisione che aveva a cuore le sorti di un territorio, giustificandosi con il solito “perché non gli era stato comunicato o non era stato condiviso”, francamente, spero mi sia perdonato, è da dilettati della politica. Non era possibile, magari, cercare di modificare quel documento cercando poi di rubare la scena politica alla Maggioranza? Beh, la dico li! Questa era la cosa più semplice da fare, ed invece cosa è successo: 1. Non trovo i documenti ( circostanza lamentata ad ogni consiglio, mi pare di capire, ma per la quale si dovrebbe per onore di cronaca apprendere cosa sostengono dall’altra parte) cosa faccio? Invece di cercarli ed informarmi per assolvere i compiti con la cittadinanza ( io la convenzione l’ho scaricata dal BURC Regione Campania senza difficoltà) decido di perseverare nel ragionamento comune con il Bilancio di Previsione, il Conto consuntivo, l’approvazione di qualche regolamento e così via. 2. Mi lamento su quello che non si è fatto e non su quello che invece si dovrebbe fare, quasi come se il mandato elettorale ricevuto dalla comunità avesse a riguardo soltanto la lamentela.
Ecco Direttore, questo contesto è disarmante, così come altrettanto disarmante è il ragionamento per il quale quello che mi spetta lo pretendo, quello che devo dare invece non è affare mio. Per essere più chiaro mi riferirò ora alla richiesta di approvazione da parte della Minoranza consiliare del Regolamento della consulta dei commercianti citata dal Mattino nell’articolo di domenica 18 gennaio 2015. Lancio a titolo esplicativo una mera provocazione: il documento da approvarsi non è stato condiviso, questo ho capito, ed è stato fatto dall’Opposizione. Perché mai dunque la Maggioranza dovrebbe non lamentarsi per questo fatto a ruoli invertiti dal momento che lo stesso non sembrerebbe mai stato partecipatole? Ma a lamentarsi e rilamentarsi dove si va?
Caro Direttore, sono le azioni che caratterizzano le nostre vite, non soltanto le parole.
Vi saluto con molta stima.
Severino Lo Giudico
Egregio signor Lo Giudico,
per cortesia riscontro la sua garbata lettera ma non entro nel merito delle questioni da lei affrontate perchè in questo caso non sono io il suo interlocutore ma i nostri amministratori, governanti ed oppositori. Poichè apprezzo il tono garbato e il serio approfondimento dei fatti ( indipendentemente dalle personali valutazioni) da lei trattati, mi chiedo e le chiedo se non sia stato molto Severino nello Giudicare una legittima prerogativa di chi non ha responsabilità di governo della città? E’ mia convinzione che alla fine, di fronte ad un grande problema, prevarrà un grande senso di responsabilità generale.
La saluto molto cordialmente
Antonio Guttoriello