Le ultime recenti piogge alluvionali che hanno colpito gran parte della penisola, prevalentemente al nord tra la Liguria ed il Piemonta ma senza trascurare, anche se in misura ridotta, la Campania e la Toscana, hanno prodotto danni ingenti in termini di vite umane ma anche danni materiali con le inondazioni che hanno travolto tutto quello che ostacolava il passaggio delle esondazioni.
Scenari allucinanti che, come accade, producono come primo inevitabile effetto la dichiarazione di stato di calamità naturale. Cosa c’entra tutto questo con la nostra città. Si legge su di un giornale vicino all’amministrazione che la Giunta ha deciso di chiedere lo stato di calamità naturale per i danni subiti in conseguenza del nubifragio degli ultimi giorni nelle frazioni di Casafredda e Furnolo mentre invece si sottolinea la tenuta dello smaltimento delle acque del centro cittadino. Il merito, secondo i tecnici comunali, sarebbe dovuto alla puntuale manutenzione praticata per la pulizia dei tombini di scolo.
Non si hanno notizie certe sui danni subiti dalle due frazioni semimontane, si sa invece che la massa d’acqua caduta dal cielo non è stata affatto completamente smaltita dai tombini, soprattutto in Viale Italia dove invece, all’altezza dell’Auditorium, si sono verificati allagamenti, alla parte bassa dell’edificio, qualche tombino è letteralmente schizzato via e alcuni pedoni sono accidentalmente capitati in uno di essi, mentre sulla collina di S.Antonio a causa dell’allagamento del tratto stradale adiacente l’area fiera, è stato deviato il traffico per Casi.
Questa comunque è normale amministrazione, quello che normale non è l’iniziativa di un gruppo di cittadini costituitisi in comitato permanente per “la resurrezione della città”. I promotori sono convinti che la vera calamità non sia quella naturale precipitata dal cielo bensì quella di essere mal governati.
“In circa dieci anni- scrive il nascente comitato– abbiamo perso tutto quello che c’era da perdere: la guardia di finanza, il tribunale, l’ospedale, le fabbriche e ora, anche lo storico incontro. Probabilmente chi ha governato in questi anni non sarà esente da colpe. Per questo chiediamo al Presidente della Repubblica lo stato di Calamità elettorale”
Potrà essere giudicata una iniziativa ironica quella pubblicata sulla Gazzetta di Caserta di qualche giorno fa, ma fa trasparire il grave disagio in cui versano i cittadini di una città in fase di forte inesorabile declino.
Dalla Redazione