Agli inizi di settembre, noi come altri mezzi di informazione, demmo notizia dell’attivazione della mensa sociale istituita dal comune di Teano in collaborazione con la Confidenza F.lli Castallo. Nel comunicato, erano chiari gli obiettivi dell’amministrazione Comunale Il servizio è stato realizzato per” dare attuazione a quanto previsto nelle linee programmatiche per le Politiche Sociali, in cui era prevista la creazione di una mensa caritatevole per gli indigenti, avendo rilevato la necessità di dare risposte concrete alle numerose richieste di persone in condizioni di grave difficoltà. L’Amministrazione comunale pertanto ha sottoscritto una convenzione con la onlus “Confidenza Castallo” per l’attivazione del servizio della mensa sociale presso i locali dello stesso ente cui partecipa attraverso un piccolo contributo per ogni pasto per tutti coloro che ne fanno richiesta. Pertanto d’ora in avanti, le persone che versano in stato di abbandono familiare e di emarginazione sociale potranno avvalersi del servizio “Mensa Sociale”. Il servizio mensa consiste nel fornire un pasto completo agli anziani e agli indigenti che non hanno la possibilità di potersi procurare o preparare i pasti, purché in grado di raggiungere autonomamente la mensa stessa. Il servizio verrà erogato presso la sede della onlus”.
Tutto questo si legge in un comunicato stampa fatto circolare dall’assessore ai Servizi sociali Mario Migliozzi.
E’ passato ormai un mese, le voci sul funzionamento di questo servizio si accavallano e risulta inverosimile quello che la gente racconta sulla scarsa affluenza a questo servizio sociale. Una corretta informazione presume che ci si informi e così è stato fatto. La realtà sembra però essere molto ma molto distante dagli ambiziosi e condivisibili obiettivi che l’amministrazione voleva raggiungere.
Intanto il numero medio degli utenti della mensa non supera le tre persone al giorno e vano sembra l’impegno di alcuni impiegati del settore per convincere qualche bisognoso ad utilizzare il servizio.
Non ci si può credere. Appena un paio d’anni fa, quando era ancora funzionante la mensa della Caritas, gli utenti abituali sfioravano le trenta unità. Oggi che le cose non vanno meglio anzi sono ulteriormente peggiorate, i bisognosi di un pasto caldo si sono ridotti a tre/quattro unità! C’è evidentemente qualcosa che non funziona. Forse la procedura da seguire, troppo complessa, presentare l’ISEE, attendere la valutazione dell’impiegato addetto, ritirare i buoni settimanali, ogni mattina presentarsi all’Ente per la prenotazione del pasto e poi all’ora di pranzo riandare per la consumazione del pasto, forse la visibilità (molte persone per un problema di pudore o dignità non amano esporsi al giudizio di chi gestisce il servizio) sta di fatto che l’iniziativa si è rivelata un completo flop.
Ma ciò che ha colpito la nostra curiosità è stato apprendere che, se anche ci fossero stati molti più utilizzatori, la convenzione tra il Comune e l’Ente prevede la possibilità di erogare massimo cinque pasti al giorno. Quindi se le richieste fossero state sei, per uno di loro non ci sarebbe stato il pasto. Sarebbe probabilmente intervenuto il sorteggio.
Ci faccia capire, che significa tutto questo? Chiediamo all’incaricato comunale “Il badget messo a disposizione dal Comune è di solo 3euro e50 a pasto e per cinque pasti al giorno, non di più. Queste sono le risorse messe a disposizione fino a dicembre” Risposta secca ma imbarazzata. Quindi 17,50 euro al giorno, non un centesimo in più. Ma come, con questa iniziativa “è prevista la creazione di una mensa caritatevole per gli indigenti, avendo rilevato la necessità di dare risposte concrete alle numerose richieste di persone in condizioni di grave difficoltà” si leggeva nel comunicato stampa, che però non specificava il numero dei pasti ed il costo che erano disposti a sostenere.
Qualcuno aveva avuto la pretesa di affermare che con 80 euro poteva mangiare una famiglia per due settimane, qui andiamo oltre, i nostri amministratori con 17,50 euro al giorno pensano di sfamare tutti i bisognosi della nostra comunità.