Parlando con un amico nel sabato della neve, in una Teano bloccata, sulla necessità di un governo cittadino di salute pubblica in grado di far recuperare alla città un minimo di vivibilità, se non il ruolo che le compete, mi è venuto in mente un saggio del prof. De Rita sul ruolo, o meglio sull’assenza, della borghesia nella vicenda nazionale degli ultimi anni. Credo che il ragionamento si possa tranquillamente riferire anche a Teano. In tanti, pur avendo qualcosa da dire, hanno pensato che la politica non fosse per loro, che la gente non fosse disposta a discutere e condividere idee di vita e di sviluppo, che il clientelismo e la malversazione facessero premio su tutto. Insomma ci si è chiusi nel proprio “particulare” attingendo solo ai propri interessi, come se la comunità fosse altro da sé.
Oggi la situazione è nettamente cambiata. Stare in disparte con una smorfia di disgusto sul volto non è più possibile. L’aria di superiorità, lo stimolo del tifo hanno fatto il loro tempo. E’ arrivato il momento in cui tutti devono dare quello che possono, sia a livello di partecipazione in prima persona e sia a livello di analisi, idee, soluzioni. E’ necessario fare un esame critico dei nostri errori, se non personali almeno come categoria sociale, in maniera da prenderne coscienza per evitare di ripeterli. E questi errori sono tanti, potrei farne un lungo elenco a cominciare da quelli commessi dalla categoria professionale cui appartengo.
E’ necessario certo scegliere bene le donne, speriamo numerose, e gli uomini che devono impegnarsi, ed io alcuni li conosco, perché infine le idee non camminano da sole, e la personalità di chi deve interpretarle è fondamentale, vedi l’amara esperienza della giunta Zarone: occorre perseveranza, pazienza, rettitudine, determinazione. La strada è lunga e niente affatto facile. I giovani devono partire avvantaggiati, hanno stimoli ed ideali giusti.
Visto che tanti si impiccano al nome del candidato sindaco, secondo me non così importante, considerato che da quanto ho detto non credo che la soluzione dei nostri problemi sia rappresentata dalla persona “faccio tutto io”, credo che le principali caratteristiche siano costituite da una grossa credibilità e capacità di coinvolgimento nonché dalla disponibilità di idee chiare ed attuabili. Io personalmente quando ho parlato con qualche amico aspirante a questa candidatura,anche in passato, ho sempre chiesto di prospettare le soluzioni fattibili ai problemi che ci tormentano. Abbiamo bisogno di una persona pragmatica. L’aria fritta annoia e l’elenco dei problemi lo conosciamo: sono le soluzioni che ci interessano. La capacità di coinvolgimento è essenziale perché tutti noi cittadini dobbiamo fare la nostra parte. Qualche giorno fa ho parlato dei marciapiedi inusabili, ma se la gente non prende coscienza che non sono uno spazio di parcheggio per le auto c’è poco da rinnovarli: resteranno inusabili; o se le persone non sostengono convintamente la raccolta differenziata non si arriverà mai a niente. Naturalmente questi sono solo esempi.
A qualcuno ho fatto una proposta che espliciterò meglio a chi avrà la pazienza di volermi ascoltare: reputo indispensabile che chi intenda impegnarsi al governo della città rinunci a qualsiasi remunerazione o prebenda, lo faccia cioè gratis. Ciò non solo perché, in un momento così delicato, si deve risparmiare qualsiasi spesa superflua, e questa lo è, ma soprattutto per la credibilità della propria azione, alla base della quale ci deve essere anzitutto un esame critico della funzionalità della struttura comunale e dei suoi costi e anche perché si sappia che non si è mossi da questo interesse. E’ una richiesta ingenua? Forse ma chi la prende sotto gamba non capisce la drammaticità del momento.
A conclusione di questo lungo pistolotto voglio tranquillizzare chi in questo momento legge e si agita: non ho alcuna ambizione personale, non sono all’altezza di portare avanti questo compito, e non credo che lo siano alcuni dei tromboni che si odono suonare: lo hanno già fatto, e hanno scordato. Non rinuncio però a partecipare perché credo fermamente che sia finito il tempo di stare alla finestra: chi persiste avrà la responsabilità morale della rinuncia.
Gino Gelsomino