“Una parola è poca e due sono troppe”. E’ un proverbio che invita a moderare le parole, esprimendo i concetti nella loro essenzialità. Per contro, con l’eccessiva loquacità si rischia di cadere in contraddizione, è per questo che vanno evitati troppi discorsi. Un proverbio che, con molto rispetto, ci sentiamo di girare al Sindaco, Dino D’Andrea. Un Sindaco che, peraltro, a tratti ci fa persino tenerezza visto che si è trovato a gestire la Cosa Pubblica in un momento a dir poco delicato. Per di più senza nemmeno una “truppa” utile alla bisogna. Un proverbio che invita a “pesare” le parole, a dare loro un “senso” al fine di non ingenerare false aspettative nei cittadini amministrati. Da dove cominciamo? Capitolo Ospedale. “Il traguardo più importante del quale voglio mettervi a conoscenza è che alla fine dell’emergenza pandemica il presidio ospedaliero di Teano continuerà la propria attività diventando un centro di riferimento per le cure cardiopolmonari dell’intero alto casertano, tant’è che a supporto lo stesso direttore generale ha dichiarato l’assunzione di medici ed infermieri anche per il futuro”.
Era il mese di marzo 2020. Oggi scopriamo che non esistono medici e infermieri nemmeno a pagarli oro! Epidemia. “Resistiamo benissimo l’indice di contagio dell’alto casertano e del Comune di Teano in rapporto agli abitanti del territorio è uno dei più bassi in Italia e siamo ormai certi che le terapie domiciliari funzionano e portano a guarigione in soli 5-7 giorni risparmiando la terapia intensiva a circa il 50%”. Sono parole del sindaco di Teano, Dino D’Andrea. Era aprile 2020, salvo, oggi, scoprire che il Sindaco invoca la Zona Rossa per l’intero Comune e la presenza dell’Esercito per controllare l’epidemia. Poi aggiunge: “È ufficiale per la prima volta dopo 12 anni vengono impegnate dall’Asl e dalla regione risorse per il NUOVO OSPEDALE DI TEANO”. E sempre ad aprile: Il nuovo ospedale di Teano avrà 20 22 posti letto di terapia sub intensiva e 4-6 posti letto di terapia intensiva. Unitamente a tutto ciò sarà potenziato il pronto soccorso con tutti i servizi essenziali di prima emergenza. Quando l’emergenza pandemica cesserà la nostra comunità disporrà di una struttura ospedaliera dedicata alle cure cardiopolmonari, sarà l’ospedale “Monaldi” dell’alto Casertano”. E a Sessa Aurunca progettano l’Ospedale nuovo con uno stanziamento di 60 milioni di Euro.
Ricordiamo poi l’annuncio del Sindaco, a mezzo intervista web-televisiva, rispetto all’arrivo del Vaccino Covid 19 previsto per il 21 – 22 gennaio 2021. Sull’onda dell’entusiasmo e dell’auspicio, il Sindaco avrebbe, così, voluto confortare il cittadino rispetto a questa battaglia impari con il Virus. Instillando, però, ancora una volta, una potenziale aspettativa che, speriamo, non venga delusa dai fatti. Non a caso, come afferma il professor Galli: “Ho 69 anni ma il vaccino antinfluenzale non è arrivato, ritardo inconcepibile” (23.11.2020). E se tutto ciò succede per l’antinfluenzale, figurarsi per un vaccino che deve essere conservato a meno 75°! Con tutte le problematiche logistiche del caso. Speriamo che le parole del Sindaco a mo’ di Sibilla Cumana, non sortiscano lo stesso effetto che si è ottenuto con l’annuncio della riapertura dell’Ospedale o sull’indice di contagio dell’alto casertano e del Comune di Teano in rapporto agli abitanti del territorio che sarebbe stato uno dei più bassi in Italia. E meno male!!!
“Una parola è poca e due sono troppe”. Ad ogni buon conto, è la querelle sull’Istituto Alberghiero, che mette una seria ipotetica sulla capacità comunicativa ed argomentale del Sindaco che ci fa preoccupare. “Aprire una sezione dell’alberghiero a Pignataro o Capua equivarrebbe al totale decentramento dell’Istituto che oggi è composto dalla sede principale di Teano e dalla sezione di Cellole. Ciò comporterebbe un danno economico alla mia città, sono certo che almeno due o più attività commerciali di Viale Ferrovia potrebbero avere seri problemi di fatturato e dopo il lockdown significherebbe chiusura….”. E queste sarebbero le argomentazioni con le quali si vorrebbe fronteggiare un problema di così alta valenza sociale-pedagogica ed economica che vedrebbe eventualmente delocalizzato un Istituto Professionale che da sempre è il fiore all’occhiello del mondo scolastico di Teano? Chiusura di “almeno due o più attività commerciali di viale ferrovia”.
Con tutto il rispetto per i commercianti del posto, si vorrebbe frapporre il loro “esiguo” numero rispetto ad una popolazione scolastica che conta centinaia di studenti e tutte le conseguenze di ogni ordine che ne deriverebbero se dovessero essere “sloggiati” da Teano? Una argomentazione talmente ridicola, patetica, inconsistente da far “ridere i polli”, figurarsi un Presidente della Provincia! Almeno due o più attività…? Mettere sul piatto della bilancia, ovvero, barattare una tale Istituzione Scolastica con ….almeno due o più attività? “Una parola è poca e due sono troppe”, Signor Sindaco.
Pasquale Di Benedetto