Caro Direttore,
mi chiedi notizie sul Consiglio Comunale temutosi sabato scorso. Ho ritegno a parlarne: vuoto assoluto!
Ratifiche di variazioni di bilancio approvate in Giunta e approvazione di regolamenti, concessioni di cittadinanze onorarie, adesione alla richiesta di ripristino della festività del 4 Novembre: aria fritta!
La discussione sullo stato del possibile insediamento di un impianto per lo smaltimento di rifiuti sul nostro territorio, proposta dalle opposizioni che chiedevano una apposita convocazione del Consiglio, è stata burocraticamente contrastata fino al giorno prima dalla maggioranza o dal suo mentore (che non è il Sindaco), e solo dopo tenaci insistenze è stata posta all’ultimo punto degli argomenti all’o.d.g.-
Ma di una cosa dobbiamo renderci conto: che tutto quel che ha preceduto le elezioni del 10 giugno e tutto quello che le sta seguendo ha una sola finalità : la preparazione da parte del PD alle elezioni regionali che si terranno l’anno prossimo. Da quando qualcuno si è reso conto che “essere testa di alice è più piacevole e redditizio che essere coda di cefalo” si è messa in moto una terribile arma da guerra che non ci farà rimpiangere i tempi di Bosco o di Gava, di Santonastaso o di Di Muro e via discorrendo.
Il possesso e la guida di questa amministrazione fanno parte integrale del disegno elettorale regionale; servono solo a creare e affasciare potere; chi se ne frega se la mensa scolastica o il trasporto dei bimbi e dei disabili non è stato ancora messo a punto, se l’immondizia dilaga, se continuiamo ad affogare nei debiti.
Il progetto è quello di tenere tutti vicini e legati il più possibile: ed ecco allora la messe di encomi, premi, cittadinanze, consulte, nomine, cerimonie, patrocini, e chi più ne ha ne metta; ed ecco la massa di “probiviri” e di strateghi occulti, di fantasiosi progetti economici; ecco il coinvolgimento di personalità politiche e della cultura schiettamente di parte come Bassolino, Chirico, Cerchia; ecco la platealità che permea tutte le manifestazioni sinora organizzate, come se fossero le prime e le sole tenute a Teano; ecco il coinvolgimento di tutte le associazioni esistenti e di tutto quanto allestiscono; ecco la benevola cordialità verso il Comune di Sessa che non paga il dovuto (oltre 200mila euro) dal 2013 per l’Ambito assistenziale di cui il Comune di Teano è capofila. Il fine è di creare un grande movimento, non di opinione, non costruttivo per il paese, ma semplicemente fiero di esistere e riconoscente a chi ne muove le fila; un consenso non basato sulla reale volontà di governare il paese, che nasca dalle cose fatte per bene e per tutti i cittadini, ma che continui ad esistere e ad aumentare basato sulle “chiacchiere e tabacchiere di legname” e finalizzato ad essere usato per le prossime elezioni regionali.
Una conferma a quanto vado dicendo viene dalla dichiarazione letta (e consegnata scritta, per evitare fraintendimenti) dalla Consigliere di opposizione (Lista Corbisiero) Lina De Fusco, la quale non ha votato contro la variazione di bilancio (voto dal chiaro significato politico), ma, contrariamente ai suoi colleghi, si è astenuta, motivandone le ragioni perché animata da “assonanze di cultura politica che ci (lei ed il sindaco) vedono in sintonia, essendo io, come Lei, politicamente di area democratica” (sic).
Devo aggiungere altro? Son tornati i tempi della vecchia Democrazia Cristiana, quella che i giovani consiglieri di oggi manco conoscono, ma che, voglio sperare inconsapevolmente, stanno facendo rivivere; quella grazie alla quale Teano è rimasto il paese dove ogni minimo interesse “personale” sovrasta di mille miglia il più grande interesse “collettivo”. Ce lo hanno istillato nel sangue, come una abominevole droga, questo esecrando modo di vivere.
Non possiamo che prenderne atto; ma almeno, se vogliamo che così si debba fare, facciamolo a carte scoperte, senza lasciarci prendere per il sedere da chi continua a credersi atteso come il Messia!
Claudio Gliottone
Caro dottore Claudio Gliottone, Capogruppo lista Futur@ ti ringrazio per aver esaudito una mia pressante richiesta finalizzata a ricevere un commento sull’ultimo Consiglio Comunale al quale ho partecipato personalmente ma, non munito nè di penna nè di registratore, appena fuori ho dimenticato quello che ho ascoltato (l’età) comunque approfitto per rivolgerti una preghiera: la prossima volta che mi scrivi per uso giornalistico non appellarmi con il CARO DIRETTORE. Sembra che questo stia provocando fastidio a qualcuno che puntualmente lo richiama nei suoi brevi o lunghi scritti. non ho capito se il fastidio sia provocato dal CARO o dal Direttore comunque, per amor di dio rivolgiti a me con l’appellativo di Ciao Antonio o Tonino, oppure Totonno, non mi crea alcun problema anzi mi gratifica ricevere la confidenza di qualcuno che sta a diretto contatto con il Messia, con il quale sei stato ritratto in atteggiamento di chiara e sfacciata riverenza.
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