L’otto di agosto scorso la regione Campania pubblicava sul Burc la legge n° 29, salutata con grande entusiasmo dal nostro Sindaco che ne millantava, per l’approvazione, il credito del suo personale interessamento.
Tale legge apportava modifiche alla precedente legge n° 14 del 26 maggio 2016 recante “Norme di attuazione della disciplina europea e nazionale in materia di rifiuti” e fu molto semplicisticamente osannata dalla nostra amministrazione come “legge salva-Teano”, perché ci avrebbe messo definitivamente e chiaramente al sicuro da possibili impianti di smaltimento rifiuti nel nostro territorio, lasciando trapelare, tra le righe, ch’essa fosse stata fatta quasi “ad personam” in onore del nostro Sindaco.
Questo l’antefatto.
Orbene con delibera del 4/10/2018 (poco meno di venti giorni fa) la Presidenza del Consiglio dei Ministri, settore Politiche Infrastrutturali, impugnava tale legge 29 definendola censurabile ai sensi dell’articolo 127 della Costituzione Italiana che autorizza l’intervento del Governo laddove ritenga che una legge regionale ecceda le competenze della Regione.
TOMBOLA!
Ovviamente l’azione di impugnativa è esplicitamente dettagliata nei particolari, che certamente non staremo qui ad elencare, ma che si rifà al principio generale che in essa legge “emergono deroghe peggiorative degli standard stabiliti dallo Stato con conseguente violazione dell’art. 117 della Costituzione”.
Da tutta la vicenda scaturiscono due aspetti che non saprei definire quale peggiore dell’altro:
- La dabbenaggine dell’organo legislativo Regionale, che è andato palesemente oltre le sue competenze;
- La faciloneria, per non dire la malafede, dell’organo amministrativo teanese che ha osannato come risolutiva per il suo problema una legge risultata incostituzionale, sottolineandone, per la emanazione, un personale interessamento traboccante di “amor di patria”.
State ancora palesemente scherzando con un giocattolo che non conoscete ; quando vi sarà passata la sbornia elettorale tornerete con i piedi per terra?
Ce lo auguriamo vivamente.