Egregio Direttore,
Le pare possibile che, oltre alle questioni legate alla sicurezza stradale, allo sversamento fognario nel vicino corso d’acqua, alla chiusura e riapertura arbitraria della strada, nessuno parli delle reali cause? Posto che la costruzione post terremoto degli anni ottanta ha consentito lo sviluppo urbanistico dell’intera area nota come “Gradavola”, alcune abitazioni, nonostante il vincolo assoluto di inedificabilità dovuto alla sottostante rete fognaria, sono sorte poggiando le proprie fondamenta su quest’ultima. Ecco la ragione del disservizio e dell’impossibilità di sostituire le condotte che alle prime piogge persistenti torneranno a tracimare obbligando l’Amministrazione a chiudere nuovamente il tratto interessato. Vi sarà una ragione politica che induce entrambi gli schieramenti a non trattare apertamente l’argomento, forse anche legata alla comune stima per i noti imprenditori proprietari di casa, ma dal punto di vista tecnico la questione resta aperta. Condoni e sanatorie hanno consentito ai proprietari di “mettere a posto la pratica” dal punto di vista burocratico, ma gli atti di asseverazione prodotti a tal fine dai professionisti incaricati, a guardar bene, nulla rilevano circa il fatto che pilastri e fondamenta poggiano ed intersecano la rete fognaria. Ne consegue che, se ciò fosse accertato, ancor oggi l’Amministrazione comunale, in autotutela, potrebbe impugnare ed annullare i provvedimenti adottati così da obbligare i proprietari ad abbattere le opere realizzate, ovvero imporre agli stessi di concorrere alle spese necessarie a deviare il corso della rete fognaria. Opere necessarie e faraoniche che, inevitabilmente, produrranno per l’intera collettività oltre che un disagio anche un esborso monetario dal momento che, per come emerso anche nel recente Consiglio Provinciale, il Comune di Teano (non si sa bene in che epoca dal momento che non si ha memoria di un Consiglio Comunale che abbia trattato l’argomento) parrebbe aver acquisito al proprio Patrimonio la strada oggetto della disputa sollevando di fatto la Provincia da qualsiasi obbligo, responsabilità amministrativa e/o onere al riguardo. Se tutto ciò fosse vero, pur sforzandomi di comprendere le ragioni di tale scelta non troverei alcun vantaggio atteso che, al momento, la situazione venutasi a determinare genera in tutti noi un profondo senso di AMAREZZA!
Distinti Saluti
Carlo Pisacane