Pochi mesi e il Vescovo residente della nostra diocesi sarà tra noi, l’elaborato processo che ne vedrebbe l’elezione, la consacrazione nella pienezza sacerdotale e il mistico sposalizio con la sua Diocesi, è già in movimento anche con una certa urgente celerità. Teano, noi Teanesi, i Diocesani, tutti sono stati sempre in simbiosi affettiva col Vescovo residente. Lo hanno dimostrato con amore, orgoglio, passione. Senza barriere senza limiti.
Il Vescovo li accoglerà, li benedirà, nell’abbraccio avvolgente e amoroso di una interminabile benedizione parlerà al loro cuore e forse all’ingresso del venerato Duomo, li abbraccerà uno ad uno sull’esempio di Mons Tommasiello di Felice Memoria.
Non siamo esigenti, ci basta averlo con noi, tra le strade, le piazze, gli angiporti, gli slarghi, le stradine bislunghe. Ci basta poterlo salutare fissandolo nei suoi occhi di luce desiderando da Lui una parola, un conforto, una benedizione personale.
Mons Matteo lo faceva. Ci basterà sentirlo nostro e sentirci suoi nel desiderio di una ininterrotta gloria pasquale cenando con Lui alla Mensa sacrificale, pregando per Lui nei bei momenti e nelle buie avversità.
Ci basta sentircelo Padre sollecito, Pastore attento, Vescovo ( dal greco episcopos) non nel senso di controllore ma col significato di premuroso. San Paride ascolterà le preghiere dei suoi Figli cui donerà un Santo affettuoso presule immagine speculare del nostro fondatore della Diocesi. E tutti i santi Teanesi o particolarmente venerati da Noi, lo circonderanno della loro protezione e benevolenza. Siamo in tempo di Avvento viviamolo in preghiera e raccoglimento certo che le nostra preci saranno presto esaudite in perfetta letizia.
Giulio De Monaco