La celebrazione dell’Unità nazionale come festa nazionale fu istituita nel 1919 e da allora è sempre stata festeggiata, essa rappresenta l’unica festa nazionale che abbia attraversato, ed unito, le tappe importanti della storia italiana: dall’età liberale, al Fascismo, all’Italia repubblicana. In questo giorno si celebra il ricordo del 4 novembre 1918, la data della fine della Prima Guerra Mondiale, in Italia. Ovvero si celebra il ricordo dell’armistizio siglato a Villa Giusti (Padova) il 3 novembre 1918 con l’Impero austro-ungarico,entrato in vigore il 4 novembre e la cui conseguenza più immediata fu la riannessione di Trento e Trieste. Durante i primi anni dell’età Repubblicana, era tradizione molto diffusa aprire le caserme al pubblico, spesso organizzando esposizioni degli armamenti, mostre all’aperto, concerti che coinvolgevano le bande dell’esercito, e dimostrazioni pubbliche di vere e proprie esercitazioni militari. Durante gli anni ’70, la festa celebrativa dell’Unità Italiana fu oggetto di critica e contestazione da parte di diversi gruppi radicali. In particolare, i manifestanti condannavano la violenza e la guerra, e per tale motivo trovavano fuori luogo la celebrazione dell’esercito, ritenendo invece il 4 novembre un giorno di lutto nazionale. Oggi, la Giornata dell’Unità Nazionale viene celebrata e festeggiata, dimostrando la necessità di omaggiare il ricordo di coloro che hanno contribuito, con le loro vite, a rendere il nostro Paese un po’ più libero.
Sara Finocchi