È cosa risaputa che un Direttore di qualsivoglia Testata Giornalistica è responsabile unico di quanto viene pubblicato. E se ne assume tutti gli oneri ed onori. Premesso ciò, questo non vuol dire che non debba far rispettare la credibilità della propria persona, della Testata e, quindi, dei suoi Collaboratori tutti. Veniamo al dunque. Il sottoscritto, viene a conoscenza per vie non consuetudinarie, che su qualche pagina Facebook è stata pubblicata una “rimostranza” rispetto ad un articolo apparso su questo Giornale. Quell’articolo, nello specifico e titolato “Teano: Mercato Free e Divieti Free”, pubblicato il 19.12.2020, avrebbe contenuto, tra le altre, una foto di un’automobile (parcheggiata in divieto di sosta) senza che ne fosse stato oscurato il numero di targa. Questo il fatto. “Fotografare una targa di un’auto è sicuramente lecito, a prescindere dallo scopo perseguito. Come non bisogna chiedere autorizzazione al proprietario di un palazzo per fotografare la facciata dell’edificio, è altrettanto lecito scattare fotografie alle automobili in circolazione. L’unico impedimento resta quello della pubblicazione, sia essa su un giornale, su un profilo Facebook o Instagram o su YouTube”. Tanto a dimostrazione, che siamo ben consapevoli della normativa vigente in materia. Ora, peccando di leggerezza, disattenzione, o mero errore di “impaginazione”, resta il fatto che la foto era stata scattata riprendendo uno scorcio di una via cittadina dove, il giorno 19 dicembre, causa mercato settimanale, l’Amministrazione aveva posto un chiaro segnale di Divieto di Sosta, in ambo i lati dalle ore 06,00, alle ore14,00 per tutta la sua lunghezza (Rampe dell’Ospedale). Orbene, la Gentile Sig.ra Elvira Bonaria Latina, giustamente risentita per la propria privacy, ha ritenuto opportuno “affidare” il Suo risentimento in un post su Facebook. Premesso che un Direttore di Giornale non è tenuto per forza di cose ad essere “iscritto” a Facebook, premesso che un Direttore di Giornale non è tenuto per forza di cose a comunicare attraverso Facebook, chiedo alla risentita Sig.ra E. B. Latina, perché non ha ritenuto di inviare una formale “espressione di disappunto” direttamente al Direttore e su queste pagine? Per un Direttore di Giornale, in questo caso il sottoscritto, comunicare attraverso i Social, equivale a comunicare nei convivi di Piazza della Vittoria o Piazza Duomo. Non certo riveste la forma di ufficialità di un Giornale, lo stesso messo sotto accusa. Vede Sig.ra Latina, pur non conoscendoci, le evidenzio che il sottoscritto è un maniaco della forma, dell’etica, della buona creanza. A dimostrazione di ciò, ho provveduto immediatamente a rimediare all’errore….. Avrei potuto non farlo (poiché non investito ufficialmente), salvo dimostrare la non mala fede. Ad ogni buon conto e ritornando all’episodio, più testimoni (e non mostriamo altre prove) affermano che l’automobile in questione non era guidata dalla intestataria, bensì da qualcuno che probabilmente era stato chiamato per dirimere incresciose situazioni di “pubblico servizio”. Ora, tralasciando ogni polemica su chi guidava o meno, vista la sua giusta osservazione e la veemenza con cui si appella alla normativa, è Lei stessa che afferma che quell’automobile è di Sua proprietà, indi per cui, è Lei stessa che ha parcheggiato incontestabilmente in divieto di sosta in barba a quella normativa a cui tanto strenuamente fa appello. Ha, quindi, contravvenuto per Sua ammissione a quello che il Codice della Strada e, quindi, alla norma. O no? Per cui, sono certo che si sarà recata civilmente al Comando dei Vigili Urbani a fare ammenda e pagare il dovuto. Come la mettiamo? “Perchè guardi la pagliuzza che è nell’occhio…… del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio?” (Luca 6,41).
Il Direttore