Non c’è bisogno di molte parole per descrivere ciò che hanno vissuto gli ospiti della confidenza Castallo, ieri a pranzo.
Due giovani Marco e Antonino, accompagnati dalle rispettive compagne, si sono presentati all’ingresso dell’istituto ed hanno scaricato dall’auto alcune pentole piene di ogni ben di dio. Gnocchi alla sorrentina, polpette al sugo con crocchette di patate, vino, dolce e frutta. “Il pranzo oggi lo offriamo noi” sembravano dire con il loro incedere sicuro. Certo che lo staff era stato avvertito ma si sa, quando parlano i giovani qualche volta prevale lo scetticismo ed invece questi giovanotti non solo si sono mostrati affidabili perché lo hanno fatto già lo scorso anno, sempre nella giornata dell’Immacolata, ma anche perché loro ritengono di aver raccolto il testimone lasciato dal nonno, deceduto appena due anni fa. E perchè avesse più valore quello che intendevano fare, si sono trasformati in altrettanti cuochi perchè tutto il pranzo è stato elaborato e cucinato proprio da loro.
Una vecchia tradizione che loro hanno ritenuto di dover continuare ma lo hanno fatto con convinzione, lo hanno fatto perché provano piacere se riescono a provocare un sorriso e anche un abbraccio da quelle persone che hanno attraversato tutta una vita e che probabilmente quando avevano la loro stessa età non pensavano minimamente di finire in un posto, molto dignitoso, ma pur sempre lontano dai loro affetti più cari.
La permanenza di questo gruppo di persone si è prolungata ancora dopo il pranzo perché proprio i giovani hanno voluto visitare la struttura, guidati dalle suore e dal personale della cooperativa che gestisce la Fondazione, hanno ammirato l’ordine e la pulizia che regna nell’intero stabile, hanno salutato qualche anziano che per motivi di salute è rimasto nella propria stanza ed infine sono stati calorosamente salutati dagli ospiti con calorose strette di mano, mentre le signore Maria e Enza si intrattenevano a colloquio con alcune ospiti che volevano assolutamente ricordare vecchi tempi e ricordare vecchie amicizie.
Una bella giornata, semplice, non una giornata inutile.
Rosa Chirico