Non si può più tollerare che un cittadino, alla domanda del forestiero di turno, non sia in grado di rispondere sul significato di quella struttura assurda, forse incompleta, fuori dal tempo e fuori dal luogo. Non è possibile ulteriormente tollerare che ancora una volta non si riesca ad individuare chi sono stati i veri responsabili di questo spreco, assurdo che, oltre a privare di quel poco di spazio verde che ancora era disponibile nel centro città, ha prodotto solo un costo inutile alla collettività senza curarsi delle continue proteste dei cittadini numerose già nella fase di realizzazione.
Riteniamo che sia giunto il momento di affidare alla nuova Amministrazione, così sensibile agli spazi verdi ed alla loro cura, il compito di avviare la procedura di abbattimento. Non ci vuole molto per creare un fazzoletto di spazio verde da mettere a disposizione di chi volesse, soprattutto nelle calde giornate estive, sostare sotto una pianta, fare quattro chiacchiere con il vecchietto che ora non esce più perché non sa dove sostare.
Si parla tanto di rilancio della città, di ridare vitalità alla nostra cultura ed alla nostra storia. Si parta dalle piccole cose, l’abbattimento di questo storpio avrebbe un significato enorme e siamo sicuri che, se qualcuno avviasse l’iniziativa di costituire un Comitato per l’abbattimento del mostro, l’adesione sarebbe numerosa.
Noi intanto lanciamo l’idea attraverso questo giornale ma anche attraverso il “Gruppo Il Messaggio” su Facebook. La foto che pubblichiamo è stata scattata da una finestra della fondazione Fratelli Castallo, da quella stessa finestra cui si affacciava il vecchietto o la vecchietta di turno e vedeva un bel giardino verde con una fontanina al centro.
Abbattiamo il mostro!!!
Antonio Guttoriello
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