Riceviamo e volentieri pubblichiamo la nota del Collega Elio Zanni inerente le puntuali problematiche dell’erogazione dell’acqua potabile. Quindi l’intervento di E. Zanni giunge quale puntuale risposta, essendo egli riconosciuto Tecnico ed esperto della materia. Intervento che potrebbe dipanare il problema sul perché i Concittadini si vedono sgorgare dai rubinetti acqua di uno sgradevole colore marrone. Non oltre, per quello spreco di soldi dei Contribuenti spesi per i controlli giornalieri, cosa per la quale, a conti fatti, si potrebbero ipotizzare “l’assunzione” di almeno 3 dipendenti per svolgere tale servizio visto che il dipendente comunale preposto è già da tempo andato in pensione, evitando così di oleare oltremodo il monopolio di una sola Ditta incaricata. Tant’è.
Il Direttore
La domanda è come mai questo? La risposta è semplice: perché anche interrompere l’erogazione idrica non è uno scherzo ed è una cosa che bisogna saper fare alla luce di una specifica preparazione tecnica e delle norme di salvaguardia della salute pubblica e poi della stessa rete. In campo professionale, infatti, non è consentito interrompere l’erogazione idrica sulle “condotte di avvicinamento” e si procede alla riparazione delle falle esclusivamente allestendo prima dei bypass. Senza pressione di monte (piezometrica o indotta con delle pompe prementi) la rete va in ASPIRAZIONE risucchiando al suo interno fango, detriti terrosi e metallici, colibatteri fecali (presenti in urina e feci) derivanti da parallelismi fognari, ma anche liquidi e inquinanti chimici. Questi regali, dono dell’ignoranza o della impreparazione o della superficialità, possono (per usare un eufemismo) raggiungere le case della gente. Quando comunque si interrompe il flusso continuo dell’acqua, si verifica un caso che dovrebbe obbligare l’impresa esecutrice a delle opere di riparazione (riparazione di qualsiasi portata, entità o natura) a bonificare i tratti interessati con appositi decontaminanti. Il pericolo di reti in aspirazione è talmente UN PERICOLO che, sempre parlando in termini professionali e non di “arronzamento”, si provvede a scongiurare i fermi delle pompe sommerse dotando gli impianti di pompe di scorta già posizionate, di gruppi di elettrogeni. Tali impianti (ben fatti e da città civilizzate) non mancano mai di sensori di livello in grado, con un semplice sistema GSM, di lanciare ai preposti gli allarmi di abbassamento delle vasche di raccolta. Fermo qui questo breve “trattato” per non parlare dell’effetto “colpo di ariete”. Un fenomeno che sta letteralmente distruggendo le condotte di Teano vessate, come sono, da continue interruzioni idriche in una rete non dotata, a monte, di appositi (e, nel nostro caso, indispensabili secondo me) regolatori di pressione. Nell’Azienda dove ebbi modo di lavorare in questo settore, l’acquisto dei regolatori di pressione automatici da inserire in rete erano catalogati sotto la voce “INVESTIMENTI” e ho detto tutto; e anche troppo.
Elio Zanni