Caro Direttore,
quanta verità! Ed a renderla ancora più amara è la sua consapevolezza da parte di una larga fetta della comunità che la relega a motivo di esclusivo confronto ideologico, finalizzato alla individuazione delle cause, all’analisi degli effetti, ma assolutamente privo di impegno nella ricerca dei provvedimenti idonei ad una soluzione. Una descrizione spietata, quella dell’amico Nando. Tanto spietata quanto concreta e che introduce concetti che costituiscono il tarlo della più generale condizione sociale in cui versa la nazione e, conseguentemente la realtà teanese.
APPIATTIMENTO determinato dalla estinzione degli uomini di stato e dall’affermazione dei politici di mestiere, non di professione. La professione è altra cosa, caro Direttore. Presuppone preparazione, capacità, intima persuasione e spirito di sacrificio. Chi oggi governa e amministra ne è privo. Anzi, è proprio la mancanza di questi requisiti (con l’aggiunta magari di un “carico pendente”) che consente ai mestieranti, ai guitti, agli improvvisatori dalla voce tonante di affermarsi. E la scena politica ne è piena! Anche nei giudizi c’è un’appiattimento tragico! Una volta si era portati ad affermare il proprio ruolo, la propria capacità e le proprie competenze sul campo. Io sono più capace, io sono più onesto, io sono migliore! Ma non a parole, con i fatti! Ed il tuo operato era da tutti visto e da tutti valutato. Merito al merito. Demerito al demerito. Oggi no! Non si è nelle condizioni di poter dimostrare il proprio valore, perché se ne è privi. E allora? Facile! Si elimina l’avversario affermando e dimostrando che lui è peggio di me! Allora avanti con pettegolezzi, calunnie, con la ricerca di scheletri riposti in armadi (molto spesso aperti e vuoti), cercando la pagliuzza nell’occhio dell’antagonista, ignorando (ovvero svuotando di senso o nascondendo) la trave nel proprio occhio.
MISERIA IDEOLOGICA. Non ci sono più idee. Niente obiettivi comuni. Oggi per oggi e domani chissà! L’importante che oggi comporti il massimo vantaggio per me e, se possibile, per chi rappresento. Gli altri? Si fottano! Anzi, se non riesco a trarre vantaggio, mi impegnerò ad arrecare il maggiore danno possibile agli altri. E così avrò assolto (in) degnamente il mio ruolo di politico e amministratore. Anche il senso della rappresentatività è andato a farsi benedire! Più di una volta mi è capitato di sentire politici e amministratori, in ambasce per derive di programma o di mandato ricevuto, affermare: se non riusciamo a metterci d’accordo, potremmo anche sentire la base! Anche? Ma di cosa parliamo? E’ la base è quella che ti ha conferito il mandato di amministrarla, governarla in ragione di un chiaro programma, sacro e condiviso, nell’interesse della nazione o dell’intera comunità! SLOGAN, poi. La reazione alla miseria ideologica dei pigri di spirito. Da urlare, non da capire! Quante volte ti è capitato di sentire folle urlare e di non comprendere il senso di quanto a perdifiato veniva sparso nell’aria? Non peana, non preghiere. Frasi prive di senso, buttate lì, concepite da capipopolo e buone a scandire il passo o ad esacerbare gli animi! Poveri noi, caro Direttore!
L’amarezza? Consiste nel fatto che, nel confessionale, ammettiamo l’appiattimento, la miseria ideologica, l’egoismo e l’interesse di parte, ma appena fuori della chiesa, sul sagrato, impettiti nel nostro vestito buono ………. torniamo a far parte della massa appiattita, priva di idee, egoista, pettegola, psicologicamente suddita e, soprattutto, incapace di reagire!
Come vedi, caro Direttore, anch’io mi sono perso nell’analisi dei fatti (cause ed effetti) senza, però, individuare una terapia idonea a restituire dignità alla nostra società! Per pigrizia? No, caro Direttore. Mi conosci. Non sono pigro. Sono solo convinto che la nostra società, forte, millenaria, custode e portatrice di alti valori di civiltà, rinforzata dalla vitamina D(emocrazia), grazie agli anticorpi riuscirà a sconfiggere il virus del malaffare! L’importante, però, è che se ne parli. Ed è quello che ho fatto, nella speranza di essere ascoltato. Almeno da te. Se lo hai fatto, abbiamo dato una mano alla rinascita.
Ad maiora, ipocrita uditore, mio simile, mio amico (parole di Guccini!)
Con affetto.
Mario Biscotti