Luigi Cadorna è stato un generale e politico italiano. Divenne Capo di Stato Maggiore Generale nel 1914 e diresse con poteri quasi assoluti le operazioni del Regio Esercito nella prima guerra mondiale dall’entrata dell’Italia nel conflitto, maggio 1915 fino alla disfatta di Caporetto. Convinto sostenitore dell’assalto frontale a oltranza, condusse le massacranti offensive italiane con una rigidità assoluta durante tutto l’arco del conflitto sino alla sua destituzione. Per oltre due anni continuò a sferrare durissime e sanguinose offensive frontali, le cosiddette “spallate”, contro le munite linee difensive austro-ungariche sull’Isonzo e sul Carso, ottenendo modesti risultati di avanzamento territoriale. Esse misero a dura prova il nemico, ma ancora di più l’esercito italiano con perdite enormi di uomini; sorpreso dall’offensiva austro-tedesca di Caporetto, dovette battere in ritirata fino alla linea del Piave e, ritenuto responsabile della disfatta, da lui invece attribuita alla scarsa combattività di alcuni reparti, venne sostituito dal generale Armando Diaz. Historia magistra vitae è una locuzione latina che, tradotta letteralmente, significa “La Storia è maestra di vita” ed è tratta da una frase più ampia presente nell’opera De Oratore di Cicerone. È una descrizione che Cicerone dà della storia, affermandone la fondamentale importanza per la sua funzione ammaestratrice. Volendo parafrasare la disfatta di Caporetto, quindi, con la “disfatta” della Città di Teano potremmo raccontarla così: ”Alfredo D’Andrea divenne Sindaco di Teano nel 2018 e diresse con poteri quasi assoluti le operazioni di “governo” della Città. Convinto sostenitore dell’assalto frontale a oltranza, condusse le massacranti offensive “amministrative” con una rigidità assoluta durante tutto l’arco del suo mandato sino alla sue “dimissioni”. Per oltre tre anni continuò a sferrare durissime e sanguinose offensive frontali, le cosiddette “spallate”, contro le munite linee difensive dei suoi “consiglieri-sostenitori”, ottenendo modesti risultati di avanzamento nel “governo” della Città. I suoi “accoliti” misero a dura prova il Sindaco, ma ancora di più i suoi amministrati (cittadini) con perdite enormi di capacità sopportazione; sorpreso dall’offensiva di qualche Assessore e di qualche Dirigente Comunale, dovette battere in ritirata con le proprie minacciate dimissioni, ritenuto responsabile della disfatta, da lui invece attribuita alla scarsa collaborazione dei “suoi”…”. Ci sembra, a questo punto, non avendo più argomentazioni per descrivere la pietosa condizione in cui versa ed è stata inabissata Teano, una similitudine alquanto calzante con quanto la Storia “ammaestratrice” ci tramanda in materia di fallimenti e di disfatte. Teano e la sua Caporetto.
Per essere più chiari e più attinenti alla Storia (ammaestratrice) ed alle sue riproposizioni in chiave più attuali e più fedeli per trarne qualche indicazione e/o soluzione a ciò che a noi più preme, la salvezza di Teano, analizziamo per similitudine la disfatta di Caporetto con le “dimissioni” del Sindaco D’Andrea con le parole chiave che ne hanno contraddistinto gli eventi Caporetto-Teano. “Poteri assoluti”: è indiscutibile che D’Andrea ha gestito fino ad oggi, come Cadorna, un potere “assolutistico” e “monocratico”. “Assalto frontale a oltranza”: quanti assalti frontali sono stati sferrati da D’Andrea nei confronti dei suoi Assessori, Consiglieri, Dirigenti e persino al suo stesso Partito di appartenenza? “Ottenendo modesti risultati”: dire “modesti” ci sembra un eufemismo, diremo proprio scarsi se non inesistenti i risultati di una Città quasi moribonda, persino nelle sue più elementari norme del vivere civile (rifiuti, condizioni di viabilità, etc.). “Battere in ritirata e, ritenuto responsabile della disfatta, da lui invece attribuita alla scarsa combattività di alcuni reparti”: e qui, basti leggere la Sua lettera di “dimissioni”, dove si legge che l’inefficienza e l’inefficacia dell’azione amministrativa è da addossare tutta sui suoi più stretti Collaboratori. O no? Come a dire che l’inefficacia amministrativa viene “attribuita alla scarsa combattività di alcuni reparti…”. Dimenticando un fattore sostanziale, che al di là, di ogni pseudo giustificazione, Luigi Cadorna venne sostituito dal generale Armando Diaz!!! Senza se, senza ma. Historia magistra vitae.
Pasquale Di Benedetto