Un misto di vergogna, tristezza, mortificazione e senso di impotenza traspaiono dalla voce di questa commerciante. “Mi dispiace, ma siamo costretti a rinunciare all’utilizzo dei buoni pasto. Abbiamo accumulato debiti, i soldi per il popolo li abbiamo anticipati noi per non dire di no a nessuno, ma adesso, siamo in difficoltà anche noi e abbiamo delle scadenze da pagare”. Continuano i problemi legati alla vicenda dei buoni pasto. E’ da gennaio che i commercianti non riescono ad avere ciò che a loro spetta di diritto, il rimborso dei soldi anticipati per i buoni pasto emessi dal Comune. All’inizio il Comune aveva promesso loro che entro 5 giorni la pratica sarebbe stata chiusa e liquidata, invece, ad oggi, 16 febbraio, i commercianti si trovano con un credito verso il Comune molto elevato. A causa di una firma. Pare infatti che i Funzionari preposti del Comune risultino spesso assenti causa malattia. A nulla è valso l’impegno di risolvere la situazione, ma purtroppo, ancora nulla. E così altri quattro esercizi commerciali vengono meno. “Non è una questione politica e non vogliamo fare polemica, è una semplice questione di sopravvivenza. Le cifre sono troppo alte e non possiamo più permetterci purtroppo, di anticipare nulla. Ci dispiace e lo facciamo con un nodo alla gola, ma davvero, abbiamo fatto di tutto, siamo già stati sul Comune più volte a chiedere spiegazioni, ma non sappiamo nulla di certo”. Sconcertante che un Comune non abbia un Vice Segretario.
Dunque,
Peccati Di Gola di Laura Faella
Macelleria Settequerce
Macelleria di Faella Antonio
Sanitaria le Coccole
Comunicano che non potranno più accettare i buoni pasto comunali. E, conoscendoli, sappiamo con quanta amarezza abbiano preso questa decisione. Negozianti che nonostante una pandemia si sono schierati al fianco dei più deboli con non poche difficoltà, che si sono inventati l’impossibile per fornire servizi ed assistenza a tutti, che amano il loro lavoro e offrono sempre una chiacchiera e un sorriso si trovano ad oggi in seria difficoltà. Gli stessi assicurano che appena saranno liquidati riprenderanno la distribuzione.
Maria Flora Grossi