da il Corriere del mezzogiorno del 29/09/2011
IL TIMBRO DEL PARTITO FASCISTA – Ma se Panarello è pur sempre un vairanese doc, è addirittura un funzionario del Comune di Teano a vibrare il secondo, definitivo colpo alla tesi filoteanese: Carlo Antuono ha infatti da poco dato alle stampe un volume, Nuovi spunti sull’incontro fra Vittorio Emanuele II e Giuseppe Garibaldi, in cui sostiene la scarsa attendibilità del documento — l’unico — con cui si riconosce a Teano la «paternità» dell’evento. Il documento in questione è una relazione dell’Ufficio storico del ministero della Guerra riferibile al 1911 in cui si attesta che la fatidica stretta di mano avvenne a Teano: ma si tratta di una relazione apocrifa, sostiene Antuono, perché redatta su carta bianca su cui non compare mai un timbro o un’intestazione del ministero, ma solo un timbro, datato 1926, del Partito nazionale fascista di Teano.
LA PROTESTA TEANESE – Per Antuono (e per l’esperto della Treccani che ne avvalora la tesi, citando la sua ricerca e quella di Panarello) la prova di un documento «fatto in casa», forse a maggior gloria dei rappresentanti locali del regime mussoliniano. Ma la Teano di oggi non ci sta: per il vicesindaco Gianpaolo D’Aiello quella pur contestata relazione dello Stato Maggiore riferibile al 1911 (ma targata ’26) «è l’unico documento veritiero. Un atto troppo vicino all’avvenimento per poter sbagliare. Non esistono ancora argomenti capaci di smentire quella relazione, e quanto scritto dalla Treccani non sposta la verità storica». Ma quella geografica forse sì.