Il popolo teanese può essere accusato di tutto tranne di non essere paziente. La pazienza è la dote principale e l’oro di Teano. La capacità di assorbire i colpi della sorte senza mostrare risentimenti di alcun genere, meraviglia sempre chi ne osserva i comportamenti.
Una città, capoluogo e frazioni, che certo non può dirsi pulita, in cui per le strade si vede raramente un operatore spazzare (non parliamo delle macchine promesse tempo fa) subisce senza alcuna reazione un aumento della tassa sulla spazzatura così rilevante come l’ultimo, non può essere definita altro che paziente. D’altra parte, da quando è partita la cosiddetta raccolta differenziata, quella tassa è pressoché raddoppiata senza colpo ferire. Come mai? Quanto costa questa raccolta? Quanto va al Consorzio, quanto a chi è incaricato di scovare gli evasori, quanto di premio di produzione?Che percentuale di raccolta differenziata viene raggiunta? E’ alle viste l’istituzione della tariffa al posto della tassa? Cioè in ultima analisi, come vengono spesi i nostri soldi? Forse a chi paga, interesserebbe saperlo.
Il popolo teanese può essere accusato di tutto tranne di non essere paziente. Tempo fa si leggeva sui giornali di uno strano esperimento nei Paesi Bassi: negli incroci vennero spenti i semafori per verificare se il traffico scorresse meglio, e pare che il risultato non fosse sconfortante. Qui da noi quell’esperimento è ormai diventato prassi quotidiana, essendo in vigore da alcuni anni, ma con risultati molto più deprimenti, forse deleteri. Naturalmente qua di semafori da spegnere, tranne che a Borgonuovo, non ce ne sono. L’esperimento consiste nel lasciare le strade abbandonate a sé stesse, verificando se "l’anarchia dei comportamenti" raggiunga un equilibrio. Un qualche risultato è stato ottenuto: automobilisti e pedoni esibiscono quotidianamente le proprie capacità di essere pazienti. Automobili buttate ovunque, sui marciapiedi, parcheggiate in doppia fila, per cui nemmeno a piedi ci si può agevolmente muovere, e il cittadino che deve fare? Dare spazio alla propria dose di pazienza. D’altra parte marciapiedi e strade sono in condizioni tali da consigliare di muoversi il meno possibile, ma al teanese il movimento piace. C’è stata anche l’idea di inserire nel gioco un’ulteriore variabile: il "piano traffico", ma poi sono state ritenute sufficienti le condizioni attuali.
Gli esempi di pazienza potrebbero continuare, dalla chiusura di uffici o istituzioni pubbliche allo stato degli acquedotti e delle fogne con annessi impianti di depurazione, e tutti dimostrerebbero la straordinaria virtù del popolo teanese: la pazienza. Per la verità potrebbe anche non trattarsi di pazienza, ma di indifferenza, indifferenza verso sé stessi, e questa non è una virtù. Mi ricordo una vecchia gag di Totò, quando racconta di essere stato insultato e picchiato da uno sconosciuto che credeva fosse un certo Pasquale. A chi gli chiede perché non avesse reagito, risponde: e ché so’ Pasquale io? Forse anche noi teanesi siamo caduti nello stesso equivoco, e vogliamo vedere come va a finire.
Gino Gelsomino