A proposito della religiosità e della devozione dei teanesi è stato calcolato che ogni borgata o frazione possiede una chiesa con una congrega, con un priore, un tesoriere e un buon numero di (fratelli) , quasi sempre intitolata ad un santo o ad una Madonna e tutti fanno la festa con la processione, il concertino, le luminarie, bancarelle varie, fuochi d’artificio. Ogni frazione è gelosa del proprio Protettore e cerca di superare la borgata vicina, con festeggiamenti sempre più belli e costosi. Vedi la festa di San Marco e quella di Furnolo. Se invece parliamo di Teano centro dobbiamo subito dire che possiede due (co-patroni) San Paride e Santa Reparata, ma quasi nessuno sembra accorgersene. Innanzitutto una diceria tutta teanese vuole che San Paride vuol bene hai forestieri. E forse per questo la festa che ricorre il 5 agosto, ogni anno viene celebrata in tono sempre minore rispetto a quella precedente. E’ stato calcolato che andando avanti così, fra dieci anni ci sarà solo la funzione religiosa con il busto del Santo portato in processione sopra un camioncino e seguito dai preti della cattedrale e da qualche vecchia pia donna del centro storico (forse forestiera). Per quanto riguarda Santa Reparata: beh, si salva, ma grazie ad un piccolo gruppo di donne del rione che si impegna a mantenerne viva la ricorrenza. La stessa cosa succede per la celebrazione delle feste di Sant’Antonio Abate, Sant’Agostino, Madonna della Libera, Santa Maria celestina, la Madonna della Carità, San Benedetto, Sant’Agostino, San Michele. E si potrebbe continuare con la processione del Corpus Domini e quella del Venerdì Santo. Ma le cose cambiano radicalmente quando il 26 Settembre si celebra la festività dei Santi Cosma e Damiano, anche qui la celebrazione laica è ridotta all’osso ma per quanto riguarda la processione vi è una partecipazione oceanica di fedeli stimati in tre-quattro mila persone molti vanno a piedi scalzi e tutti portano candele e ceri di grosse dimensioni, alcune arrivano a pesare 50 chili, le vesti dei santi sono stracolme di banconote di grosso taglio, di oggetti d’oro, dategli per devozione ed ex voto d’oro e d’argento raffiguranti vari organi del corpo umano. Ma l’apoteosi si raggiunge il 12 Giugno durante la processione di Sant’Antonio da Padova. Ebbene, tutto quello che succede per i santi Cosma e Damiano è come minimo decuplicato. Si stima una folla di fedeli di oltre 15 mila persone pellegrini di ogni dove con gruppi che arrivano da Falciano del Massico, Mondragone, Carinola, Vairano, Calvi, Pignataro e per fino dalla lontana Afragola. La festa dura una settimana e non sarebbe possibile trovare nessun teanese che non vi abbia fatto visita almeno due volte durante i festeggiamenti. A questo punto la domanda sorge spontanea: ma non sarebbe il caso di proporre una petizione con raccolta di firme visto che ‘va tanto di moda’ in questo periodo oppure fare ricorso ai moderni mezzi di comunicazione tipo blog o facebook per eleggere un nuovo santo protettore visto che le cose vanno male. Potrebbe essere un’idea. Servono le primarie? Si facciano pure con le candidature di San Lieno, Sant’Amasio, Sant’Urbano, San Juliana, San Terenziano, San Giulianeta, Sant’Eustacchio visto che qualcuno di questi è pure natio di Teano. Da non dimenticare Sant’Antonio e San Cosma e Damiano e chissà che non salti fuori qualche ‘outsider’. Ci si perdoni l’impertinenza che sfiora la blasfemia, ma avete mai sentito dire: se mi va bene questo fatto porto un cero a San Paride?
No, assolutamente. Il classico cero va acceso a San’Antonio. E’ di rigore. Per questo, invitando i preposti a riflettere con tutta la calma e i tempi biblici necessari devotamente si attende che sia fatta la volontà di Dio e perché no, anche quella dei fedeli.
Giovanni Caparco