Fingeva di esser invalido perché non vedente, dal 2003, e bisognoso di accompagnamento. Nel 2007, però, era stato sorpreso a guidare l’auto e dopo un alterco con altri automobilisti aveva aggredito un finanziere e i carabinieri. Mentre nel dicembre scorso è riuscito a firmare senza problemi ma è stato filmato da una microtelecamera. Con l’accusa di truffa aggravata ai danni dello Stato, un disoccupato di 42 anni, di Gonnesa, è stato denunciato dalla Polizia di Carbonia al termine di una indagine tesa a scovare i "falsi invalidi".
La vicenda, secondo la ricostruzione degli investigatori del Commissariato di Carbonia, è iniziata nel 2003 quando il disoccupato ha presentato domanda di invalidità civile per "grave deficit visivo bilaterale": gli è stata riconosciuta un’invalidità totale del 100% e corrisposta una pensione di 449 euro al mese. Qualche anno più tardi, nel 2007, l’uomo era stato arrestato dai carabinieri e poi condannato a tre mesi di reclusione perché accusato di rapina impropria, lesioni personali, violenza e resistenza a pubblico ufficiale. Alla guida di un’auto aveva avuto un alterco con alcuni autotrasportatori e in quell’occasione si era scagliato contro un appuntato della Guardia di finanza fuori servizio intervenuto per sedare le parti. Aggressione continuata anche contro i carabinieri intervenuti per riportare la calma.
Qualche mese dopo l’uomo aveva presentato un’altra domanda per l’accompagnamento: è stata confermata l’inabilità al lavoro. Dall’agosto 2007 "l’invalido" ha percepito anche un’ulteriore indennità di 747,66 euro al mese. Da allora, secondo il rapporto della Polizia, percepisce una pensione di 1.200 euro. Il 29 dicembre scorso la svolta: per accertare le sue reali condizioni fisiche l’invalido è stato convocato negli uffici della Polstrada di Carbonia con un pretesto: definire la pratica relativa al possesso di un’auto.
L’uomo, accompagnato dalla moglie, è stato però filmato da una microtelecamera mentre firmava una dichiarazione fittizia preparata per l’occasione.
Abbiamo appena pubblicato l’ennesimo fatto di cronaca che denuncia falso invalido, quindi falsa pensione e quindi truffa ai danni dello Stato. La polizia effettua migliaia di appostamenti, riprese, registrazioni audio per scovare questi malfattori. Ogni tanto si ha notizia di qualche sentenza, spesso apprendiamo che al falso invalido hanno sospeso la pensione di invalidità e insomma tutta l’attenzione si concentra sul truffatore di turno. Noi riteniamo invece che il problema vero della nostra società stia a monte, nella responsabilità professionale e morale di chi ha consentito che questo accada. Il finto cieco per poter beneficiare di una pensione ha dapprima ottenuto una richiesta dal proprio medico curante, poi è stato sottoposto ad una visita specialistica che evidentemente ha confermato l’invalidità, poi l’esito della visita specialistica è passata al vaglio della commissione che sancisce l’esistenza dell’invalidità e ne fissa le percentuali.
Questi sono i veri malfattori, che continuano a svolgere la loro professione senza che nessuno si occupi di loro. Di questi personaggi nessuna ne parla, non si leggono notizie che li riguarda. Questo finto cieco, di cui parla l’articolo, ha percepito ingiustificatamente, fino a qualche mese fa, una indennità mensile di euro 1200. Secondo una semplice legge di compensazione, oltre a chiedere il rimborso delle indennità ingiustamente percepite, ammesso che le restituirà, non dovrebbe scattare l’immediata espulsione dai rispettivi ordini ed incarichi di quanti hanno partecipato a questo sporco affare? Non dovrebbero anche loro essere condannati a risarcire lo Stato e denunciati anche loro per truffa allo Stato?
Parleremo ancora di queste vicende che, potrebbero anche non essere poi tanto distanti dalla nostra realtà.
La redazione